Speciale Scuola. Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD)

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É uno dei più comuni disordini dell’età evolutiva la cui prevalenza si colloca tra intorno al 3% della popolazione

deficit-di-attenzione_Bambino-GesùCos’è?
ADHD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder, in italiano DDAI, Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività. É uno dei più comuni disordini dell’età evolutiva la cui prevalenza si colloca intorno al 3% della popolazione con un’incidenza maggiore nei maschi.
I sintomi caratteristici dell’ADHD sono:

  • Iperattività (attività motoria eccessiva, persistente e continuativa);
  • Deficit di Attenzione;
  • Impulsività.

Questi sintomi vanno distinti dalla comune distrazione, agitazione o tendenza a rispondere di getto. Perché sia effettivamente presente l’ADHD è necessario che i sintomi sopra descritti influenzino negativamente in maniera significativa il funzionamento quotidiano del bambino in almeno due contesti (casa e scuola), creandogli difficoltà di adattamento. Tali sintomi, inoltre, devono essere presenti prima dei 12 anni ed avere una durata di almeno 6 mesi.

Molto spesso questi sintomi si associano ad altre difficoltà di tipo scolastico o comportamentali (Disturbo Specifico dell’Apprendimento, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo della Condotta).

Chi fa la diagnosi?
Qualora si avesse il sospetto di ADHD la prima cosa da fare è rivolgersi ai Pediatri o ad un’equipe specializzata di Neuropsichiatri Infantili e Psicologi che possano effettuare una valutazione clinica e neuropsicologica. Tale valutazione consiste in colloqui, osservazione clinica e somministrazione di batterie di test standardizzati. A ciò vanno aggiunti eventuali esami medici per la diagnosi differenziale, ossia per escludere qualsiasi altra patologia che possa causare il Disturbo.

Come intervenire?
Dopo la diagnosi di ADHD è importante progettare un intervento che sia efficace e duraturo. Secondo i dati della letteratura scientifica il trattamento ideale per l’ADHD è di tipo multimodale, cioè un trattamento che implichi il coinvolgimento di scuola, famiglia e bambino stesso mirato alla condivisione delle caratteristiche del disturbo e allo studio delle tecniche per intervenire quotidianamente col bambino.

Tra i trattamenti il più efficace risulta quello farmacologico a cui si può affiancare un intervento di tipo cognitivo-comportamentale con lo scopo di insegnare al bambino le strategie per affrontare le proprie difficoltà. Infine è importante che gli insegnanti abbiano la possibilità di collaborare con terapeuti e familiari per il trattamento del ragazzo così da facilitarne il percorso scolastico.

Il nostro contributo
L’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è un Centro di Riferimento Regionale per la prescrizione del trattamento farmacologico ed è costituita da un’equipe polispecialistica che si occupa sia della diagnosi che della terapia.
La parte diagnostica è costituita dalla:

  • valutazione clinica neuropsichiatrica;
  • valutazione neuropsicologica;
  • valutazione degli apprendimenti.

La nostra equipe
É formata da: Neuropsichiatra Infantile, Psicologhe, Personale Infermieristico. Si avvale, inoltre, della consulenza di altri specialisti dell’Ospedale (ad esempio, Neurologo, Genetista).

Come richiedere una valutazione?
Parlatene con il vostro pediatra! Una prima osservazione viene eseguita attraverso una visita ambulatoriale (prenotabile attraverso il CUP muniti di un’impegnativa per “Visita neuropsichiatrica”). Di qui, solo quando strettamente necessario, sarà fatto l’invio al Day-Hospital di Valutazione.

fonte: ufficio stampa

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