Il prof. Pietro Randelli eseguirà in diretta un intervento chirurgico di protesi inversa alla spalla, dando la possibilità ai partecipanti di interagire dall’aula magna con la sala operatoria
Milano, 18 gennaio 2019 – Il prof. Pietro Randelli, Professore Ordinario in Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Milano, Direttore del Comitato Scientifico e della I° Clinica Ortopedica dell’ASST Gaetano Pini-CTO, il 26 gennaio, eseguirà in diretta dalla sala operatoria del Presidio Pini, un intervento chirurgico di protesi inversa di spalla.
L’evento è inserito all’interno del convegno dedicato alla spalla dolorosa, inquadramento clinico e approccio chirurgico, e alla lombalgia e alle moderne tecniche di trattamento. Responsabili scientifici del convegno sono il prof. Pietro Randelli e il dott. Bernardo Misaggi.
La partecipazione ad almeno il 90% dei lavori scientifici e il superamento di una prova di apprendimento prevedono la possibilità di ottenere crediti per i medici specialisti in reumatologia, ortopedia e traumatologia, anestesia e rianimazione, cure palliative, medicina dello sport, medicina fisica e riabilitazione, medicina del lavoro e sicurezza negli ambienti di lavoro, continuità assistenziale, medicina generale.
Il convegno – con apertura dei lavori alle 9.15 e chiusura alle 15.00 – prevede una prima parte dedicata alla spalla dolorosa, con la possibilità di assistere all’intervento dall’aula magna dell’ASST Gaetano Pini-CTO e di interagire con il prof. Pietro Randelli, ponendogli domande e chiedendo chiarimenti durante l’operazione; una seconda parte dedicata alla lombalgia e, a seguire, un focus sul trattamento conservativo, con la partecipazione del dott. Lorenzo Panella e del dott. Paolo Grossi; in chiusura un approfondimento sulla chirurgia e, valutazione finale del corso.
Una giornata molto ricca e formativa, soprattutto per quanto concerne la possibilità di assistere all’impianto di una protesi inversa di spalla, intervento che, dalla fine degli anni ‘80, ha completamente rivoluzionato la storia della chirurgia di spalla. Questo tipo di protesi, infatti, invertendo l’anatomia dell’articolazione gleno-omerale, ha permesso ai chirurghi ortopedici di poter trattare pazienti con artrosi di spalla anche in assenza di una cuffia dei rotatori funzionante, con ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e recupero della funzionalità della spalla.
“La possibilità di assistere a questo tipo di intervento – commenta il prof. Pietro Randelli – è un’occasione rara nel nostro Paese. È importante vedere con i propri occhi come avviene l’intervento soprattutto per quei medici che non entrano in sala, ma che lavorano con i pazienti prima o dopo l’operazione. In questo modo potranno dare le giuste indicazioni e prescrivere le terapie con una maggiore consapevolezza e appropriatezza”.