Prof. Stefano Di Girolamo, Ordinario e Direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata: “Abbiamo sconfitto la sordità ma non ce lo ricordiamo”
Roma, 2 marzo 2023 – L’Italia è fra i Paesi migliori al mondo nel trattamento delle patologie uditive grazie al servizio sanitario nazionale. “Abbiamo sconfitto la sordità a tutti i livelli: alla nascita, durante la vita adulta e la senescenza”, ricorda il prof. Stefano Di Girolamo, Ordinario e Direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata, in occasione della Giornata mondiale dell’udito che si celebra domani, il 3 marzo.
“In ogni fase della vita – spiega – siamo in grado di risolvere il problema o attraverso le protesi acustiche che, se adeguatamente programmate ed adattate al paziente, non finiscono nel cassetto, o attraverso gli impianti cocleari. Siamo uno dei pochi Paesi al mondo a fornire gratuitamente ai bambini ipoacusici la possibilità di ascoltare grazie ad un intervento che, qualora effettuato precocemente, permette il recupero della funzione uditiva. È il miracolo della tecnologia che viene poco apprezzato ma avviene grazie a una rete che consente di individuare il bambino sordo alla nascita e di indirizzarlo ad una terapia precoce. Oggi abbiamo bambini sottoposti ad impianto cocleare 20 anni fa che conducono una vita normale”.
“C’è poi da valutare – avverte – un aspetto che riguarda la comunità dei sordomuti. Ci sono dei genitori sordomuti che impediscono l’impianto sui propri figli. È importante sensibilizzare questa comunità sui benefici che la tecnologia può dare ai bambini, soprattutto se in tenera età, affinché a nessuno venga negato il diritto di ascoltare”.
“L’udito è spesso sottovalutato sebbene ci permetta di partecipare adeguatamente alla vita sociale. L’udito è fondamentale perché, come alcuni studi dimostrano, la funzione uditiva è essenziale per il mantenimento delle capacità cognitive. Troppe volte per vergogna le persone non riconoscono di avere un deficit uditivo. Il paziente così tende a isolarsi, a far finta di capire, e sottovaluta l’inizio di un problema che potrebbe essere trattato”.
“Anche in caso di ipoacusia neurosensoriale pediatrica i risultati più recenti, provenienti da una ricerca internazionale che ha valutato un campione di oltre 400 bambini, dimostrano l’efficacia dell’impianto cocleare misurata attraverso i test di percezione del linguaggio. Questo prova come l’accesso alla tecnologia possa migliorare la vita di un individuo fin dalla prima infanzia. Una revisione degli ultimi studi sull’impianto cocleare utilizzato da pazienti adulti affetti da sordità monolaterale ha inoltre dimostrato un miglioramento del riconoscimento vocale attraverso diverse configurazioni spaziali”, conclude il prof. Di Girolamo.