Poche cose, nella vita, sono così violente e brucianti come la passione. Un sentimento che, forse come solo l’odio sa fare, invade la persona in ogni fibra. La trasforma. La rende capace di gesti incredibili.
Chi l’ha provata, sa cosa significa vivere con questa forza dentro. La passione fa diventare audaci, traditori, impulsivi, bugiardi, decisi, incuranti delle leggi e dei rischi. Per passione si scompiglia la propria vita. Si finisce per assoggettare ogni atto e ogni pensiero al desiderio di un uomo, o di una donna. E ci si cala in un indefinibile stato di emergenza, dove tutti i sensi sono all’erta e la coscienza è un po’offuscata dalla sensazione che ogni minuto potrebbe essere l’ultimo, e non va sprecato.
Poi, tutto finisce. È inevitabile. Un sentimento così esagerato non può durare. Muore. O si trasforma. Insomma, se ne va. È come stare in guerra, o una malattia, lascia sul campo persone spossate, ferite, morte, folli… ma quasi mai pentite.
Si dice che la passione è come la febbre, che sale improvvisa e ardente, io direi che è come la febbre dei ragazzi: quando si guarisce, ci si scopre un po’ cresciuti.
La realtà, così, com’è, non basta per essere felici.
“Ci sono troppe donne che si sposano non per amore ma per tranquillità e comodità e poi si lamentano di non vivere il fuoco della passione e tradiscono…”, così scrive Marco Rossi nel suo articolo Donne, un cuore a metà.
Forse, in questi anni così incerti, e così poco appassionanti, un sentimento assoluto come la passione amorosa rappresenta una delle poche avventure attraenti.
La vita, normalmente, è grigia, tetra. Abitiamo in un mondo dove si scontrano solitudine e paura. Dove i gesti degli uomini continuano a ripetersi, sempre uguali, in una miriade di cose che si consumano in fretta: la casa, il lavoro, qualche cena fuori, la televisione fino a tardi nella notte. Insomma la noia. La passione è un ventaglio di colori, una vittoria sulla noia.
“Socrate voleva trasmettere l’idea che solo chi ha coraggio e fame di passioni, di bellezza, di verità è capace di amare. L’uomo sazio, ricco, soddisfatto non sente il bisogno di innamorarsi”, così scrive Pierluigi Vergineo nel suo articolo Amore e passione.
La sessualità, come qualsiasi altra cosa che sia appannaggio del soggetto in quanto umano, necessita della costruzione di una acquisizione di senso, quel senso che consente ad ognuno di avviarsi alla scoperta dell’altro, con amore e per amore, con il desiderio della scoperta dell’altro con cui iniziare e dare vita ad un incontro che possa risultare essere “il buon incontro”.