Roma, 3 aprile 2018 – Dolore, rabbia, paura, gioia e speranza, cinque emozioni che accomunano tutti gli esseri umani e che ogni giorno provano sia i pazienti e gli operatori umanitari di Medici Senza Frontiere (MSF), che si incontrano nei contesti di crisi di oltre 70 paesi, sia ogni singolo individuo in qualunque ambito della società. Le emozioni sono il cuore di #Umani, la nuova campagna di MSF, diffusa in concomitanza con i 25 anni di MSF in Italia, che riporta all’essenza dell’azione umanitaria invitando tutti a riscoprire il naturale istinto all’aiuto, perché le persone appartengono tutte a un unico genere: quello umano.
Nello spot della campagna, le immagini delle emozioni si intrecciano con quelle dell’azione medico-umanitaria nei tanti contesti in cui MSF è in prima linea. Il dolore quando mancano le cure, come in alcune aree della Siria, dove nemmeno le organizzazioni possono più entrare. La rabbia quando la realtà sembra ingiusta, come durante l’epidemia di Ebola, che uccideva chi curava i propri cari. La paura, come in mare, perché non hai mai la certezza che tutti si salveranno. La gioia, quando con ogni mezzo riesci a raggiungere anche le comunità remote della Repubblica Democratica del Congo. La speranza, in una sala operatoria in Iraq, sempre.
“In un momento in cui l’idea stessa di solidarietà è messa a rischio – dai contesti di guerra dove gli aiuti diventano bersaglio, fino al nostro paese dove chi aiuta può finire sotto accusa – #Umani riporta al centro l’atto umanitario nella sua essenza, quella dell’aiuto incondizionato, che non fa differenze, che muove da persona a persona” ha detto Loris De Filippi, presidente di MSF. “Per questo l’appello finale è ‘Sosteniamoci’. È un invito all’umanità e al sostegno reciproco, oggi necessario più che mai”.
Dal 1971 MSF è impegnata a offrire cure mediche nei contesti di crisi, senza alcuna discriminazione di provenienza, religione o credo politico. Lo fa attraverso medici, infermieri, logisti, psicologi, che ogni anno raggiungono e assistono milioni di persone la cui sopravvivenza è minacciata da guerre, epidemie, disastri naturali o esclusione dall’assistenza sanitaria. Nessun eroe, solo persone. Oltre 42.000 nel mondo: 38.000 selezionati a livello locale e 4.000 internazionali, più di 400 le partenze di operatori italiani nel 2017.
A dare voce alla campagna, che prevede iniziative speciali nelle scuole e sul territorio italiano lungo tutto l’anno, saranno proprio gli operatori e i pazienti di MSF: “Nel nostro ospedale di Tal Abyad, nel nord-est della Siria, un ragazzo di vent’anni che aveva subito tre amputazioni dopo un’esplosione in casa, coccolava con un solo braccio suo figlio appena nato”, racconta Diego Manzoni, anestesista di MSF. “Nell’enorme dolore, un simbolo di speranza per continuare a prenderci cura gli uni degli altri, tenendo vivo un istinto che accomuna tutti noi”.