Firenze, 6 marzo 2024 – Il dott. Leonardo De Luca dal 1 marzo è il nuovo Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Policlinico San Matteo di Pavia e sarà alla guida di uno dei reparti chiave del Policlinico. Il dott. De Luca durante il suo percorso professionale ha frequentato i reparti di Cardiologia presso le più prestigiose strutture universitarie in Inghilterra, Stati Uniti, Olanda e Portogallo; vanta oltre 300 pubblicazioni su riviste internazionali ed è Vice Presidente dell’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri). Prima di assumere la direzione presso il Policlinico è stato Dirigente Medico di I livello presso il Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare della Cardiologia dell’ospedale San Camillo di Roma.
Circa le novità presentate dalle ultime linee guida della Società Europea di Cardiologia sulle sindromi coronariche acute, che rappresentano ancora una delle maggiori cause di morte a livello globale, il dott. De Luca ha dichiarato: “Le linee guida della Società Europea di Cardiologia hanno finalmente riunito in un unico documento tutte le forme di Sindromi Coronariche Acute (SCA) meglio definendo i principi di trattamento antiaggregante/anticoagulante nei diversi setting clinici e, soprattutto, il timing e la gestione del paziente afferente in centri Hub/Spoke con sintomatologia infartuale. Di certo hanno considerato come tema centrale la prevenzione secondaria, focalizzando l’attenzione su quella condizione di “rischio residuo cardiovascolare” di cui il cardiologo clinico deve necessariamente interessarsi in maniera attenta al fine di evitare recidive e progressione di patologia aterosclerotica. Tutto ciò per ridefinire e meglio gestire il paziente con SCA al fine di migliorare prognosi e qualità di vita della popolazione. Quanto le nostre cardiologie seguono le raccomandazioni delle recenti linee guida lo vedremo con i risultati del registro nazionale dell’ANMCO EYESHOT-2, appena concluso e che sarà presentato al nostro congresso nazionale di cardiologia”.
“Alcuni pazienti – continua il dott. De Luca – hanno sintomi lievi mentre altri diventano critici molto rapidamente. Ciò nonostante, in buona parte la loro gestione segue gli stessi principi. Le linee guida della Società Europea di Cardiologia oltre alle indicazioni riguardanti il miglior iter diagnostico da mettere in atto nei singoli casi, offrono importanti indicazioni in merito al trattamento di queste condizioni. Molta importanza è data anche alla gestione a lungo termine dei pazienti, notoriamente ad alto rischio di recidive, per la quale viene messa in evidenza l’importanza delle terapie antitrombotiche e di un controllo aggressivo dei livelli di colesterolo. Con l’aumentare degli studi e del numero di pazienti osservati si evidenzia infatti che il rischio di eventi cardiovascolari rimane elevato fino a 5 anni dall’evento. I pazienti reduci da SCA costituiscono dunque la priorità assoluta per interventi farmacologici e non farmacologici in prevenzione secondaria.”
“Infine – conclude il dott. De Luca – Rispetto alle precedenti versioni delle linee guida sulle sindromi coronariche acute poi, è stata inserita una nuova sezione dedicata al rischio cardiovascolare dei pazienti oncologici. Per effetto di fattori di rischio spesso sovrapponibili, come ad esempio il fumo, e dei trattamenti oncologici, questa popolazione è infatti ad alto rischio eventi cardiovascolari di questo tipo. Dopo l’individuazione del paziente e l’assegnazione alla migliore terapia per migliorare la gestione della fase post-acuta è importante, ancor di più in questi pazienti, il ruolo del territorio poiché sono pazienti che necessitano di continuità assistenziale per seguire correttamente le terapie”.