Milano, 25 settembre 2020 – Si è conclusa la prima parte dello studio di sieroprevalenza SARS-CoV-2 che ha visto coinvolti 4 Comuni lombardi, dislocati in altrettante aree considerate, per motivi diversi, di grande interesse ai fini dello studio della diffusione e delle dinamiche di Covid-19.
Lo studio è stato delineato e realizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Medispa, azienda che sviluppa tecnologie per la prevenzione e la salute e con il supporto della Fondazione Francesca Rava e di una donazione incondizionata dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Nello svolgimento dello studio sono stati utilizzati i test rapidi immuno-cromatografici di PrimaLab, azienda impegnata nello sviluppo e nella produzione di dispositivi diagnostici in vitro.
L’indagine è stata attuata attraverso uno screening di massa per la definizione della positività di anticorpi contro SARS-CoV-2, con l’obiettivo di stimare la reale diffusione dell’infezione sul territorio, la sua distribuzione per classi di età e la proporzione di casi asintomatici sul totale delle infezioni. La scelta dei luoghi dove attuare l’indagine è stata finalizzata ad includere località diversamente colpite dall’epidemia che presentassero caratteristiche simili in termini di numero di abitanti.
Lo studio è stato attuato a partire dal 18 maggio in Castiglione d’Adda, dal 9 giugno in Carpiano, dal 2 luglio in Vanzaghello e dal 29 agosto 2020 in Suisio. Allo studio hanno partecipato oltre 10.000 cittadini.
Il Comune di Castiglione D’Adda, ha evidenziato:
- una partecipazione pari al 96% della popolazione (4.175 soggetti screenati);
- una sieroprevalenza pari al 24%.
La diffusione dell’infezione nella popolazione è stata determinata mediante test rapido immuno-cromatografico, successiva conferma mediante un test sierologico da venipuntura. L’accertamento della presenza di infezioni ancora attive sui positivi per IgG al test rapido e su un campione di negativi (campionamento randomizzato) è stato attuato mediante l’esecuzione del tampone naso-faringeo.
Tutte le informazioni, codificate mediante pseudonimo, sono state inserite nella piattaforma “Prevention Suite” di Medispa, che ha generato e processato dati utili alla successiva elaborazione di modelli da parte di docenti di Statistica medica e Malattie Infettive dell’Università di Milano.
“In un primo breve contributo scientifico, già pubblicato sul Journal of Infection, che riguarda solo i dati di Castiglione d’Adda, abbiamo potuto descrivere come l’infezione abbia colpito in modo selettivo le diverse fasce d’età, interessando oltre il 40% dei novantenni, ma meno del 10% dei bambini al di sotto dei 10 anni, mentre le persone tra i 45 e i 50 anni sono state interessate in circa il 20% dei casi – dichiara il prof. Galli – Questa osservazione suggerisce che i più giovani non solo sviluppino più raramente la Covid i modo grave, ma siano anche meno suscettibili a infettarsi. Questo dato, che deriva da un contesto in cui il virus ha potuto diffondersi prima che se ne riconoscesse la presenza nel nostro paese, e quindi senza alcun ostacolo, è importante e in parte rassicurante in merito al rischio della diffusione dell’infezione tra i più piccoli dopo la riapertura delle scuole. Altri dati derivati dal confronto con i risultati degli altri comuni coinvolti nell’indagine saranno presto disponibili”.