Catania, 16 settembre 2016 – I sindacati del comparto firmatari del Ccnl Sanità sono stati convocati lo scorso mercoledì 14 settembre in Assessorato regionale della salute in piazza Ottavia Ziino a Palermo. Presente l’assessore Baldo Gucciardi e il suo staff tra cui la dirigente dott.ssa Diliberti.
L’assessore Gucciardi ha ricostruito il processo di riforma sanitario partendo dalla riforma Balduzzi fino al decreto ministeriale 70/2015. La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti è intervenuta sostenendo che il decreto Lorenzin non può essere applicato così com’è, alla lettera: “Deve essere rimodulato in base alle esigenze sanitarie dei cittadini e adeguato perché lo impongono le caratteristiche della Regione. L’insularità della nostra regione, con più isole, e le pessime vie di comunicazione rappresentano infatti vincoli determinanti per la definizione della rete ospedaliera che impongono l’adeguamento del decreto in base alle caratteristiche del territorio e dai Comuni a valenza turistica. L’assessore ha illustrato il percorso che ha intrapreso: ha consegnato delle schede tecniche ai direttori generali delle aziende sanitarie e attende la riconsegna delle stesse compilate indicando criticità, problematiche, proposte e le soluzioni di ogni singola azienda in cui applicherà i range massimi sulla base degli indici demografici. Farà, inoltre, sapere quali Pronto soccorso – che effettuano meno 20 mila accessi all’anno – saranno chiusi e sostituti dai punti territoriali di emergenza”.
Metterà assieme tali schede e in Assessorato saranno studiate tecnicamente e sottoposte poi al Ministero per chiederne le modifiche e chiedere eventuali sforamenti dei range massimi.
“Abbiamo sollecitato l’assessore a chiedere al Ministero l’immediata proroga delle graduatorie valide e procedere con le assunzioni. Gli ospedali sono al collasso ed è a rischio la salute dei cittadini. Gli ospedali saranno classificati sulla base della rete dell’emergenza assicurando che non chiuderà nessun ospedale di base, in quest’ultimi saranno mantenute 4 specializzazioni – precisa la FSI-Usae – Negli ospedali di comunità ci saranno le riabilitazioni, geriatrie, con una degenza media prevedibile di 15-20 giorni, Hospice, rsa, ambulatori e consulenze specialistiche. Abbiamo chiesto se sarà potenziata l’assistenza territoriale e domiciliare per impiegare le molteplici professioni sanitarie coinvolte nel processo di assistenza e l’assessore ha detto che ha già presentato un piano di integrazione socio-sanitario che comprende l’assistenza territoriale che si trova già in sesta commissione sanità”.
“Tante parole, si è perso troppo tempo, ora servono i fatti, la politica ha perso di vista che prima di tutto viene la salute dei cittadini. In attesa di vedere e discutere le schede compilate la FSI-Usae rimane ferma sulla posizione che nessun pronto soccorso deve essere chiuso”, conclude la sigla sindacale.
fonte: ufficio stampa