Messina, 22 luglio 2019 – Messina capitale della sanità siciliana. È in corso nell’aula magna dell’università del capoluogo peloritano, infatti, la prima Conferenza regionale del SSR a cui partecipano tutti i componenti del management delle Aziende del Sistema sanitario regionale, i dirigenti generali dei dipartimenti dell’Assessorato alla Salute ed una rappresentanza della struttura assessoriale. Ad aprire i lavori è stato il rettore dell’Università di Messina, prof. Salvatore Cuzzocrea, mentre sarà il presidente della Regione, Nello Musumeci (atteso per 18) a concludere la sessione.
“A memoria non ricordo un evento del genere – ha detto l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, principale promotore dell’iniziativa – ed è l’occasione per comprendere appieno e assieme le linee guida impartite dal governo della Regione Siciliana”.
A margine dell’incontro programmatico, che si tiene a porte chiuse, Razza conversando con i giornalisti ha annunciato che “domani la VI Commissione dell’Ars valuterà la delibera del governo regionale che ha provveduto a finanziare i nuovi ospedali di Palermo e Siracusa e l’ISmett 2” ed ha anche anticipato che presto arriverà l’approvazione della rete della medicina del territorio.
“Uno dei temi del tavolo di oggi – ha detto Razza – sono proprio le necessità dei piccoli centri. Abbiamo un documento di programmazione pronto che è stato condiviso con l’Agenas, mi auguro che al più presto si possa essere approvato”.
L’assessore Razza ha quindi ricordato che “proprio la scorsa settimana il nucleo investimenti del Ministero della Salute ha chiuso il percorso di valutazione del primo piano di investimenti che riguarda 59 misure che valgono complessivamente circa 230milioni di euro, ciò ci consentirà di attivare immediatamente alcune strutture che erano state promesse nel passato e mai realizzate”.
Infine, l’Assessore ha ribadito come “le carenze del personale siano una criticità che riguarda purtroppo tutto il territorio nazionale” e ha ricordato il piano straordinario messo in atto dalla Regione Siciliana “che prevede, ad esempio, l’operazione di rientro innescata dal concorso di bacino per 1.600 professionisti, tra infermieri e OSS”.