Grosseto, 20 maggio 2019 – “Amo la mia tiroide e faccio la cosa giusta”, questa la frase simbolo della Settimana Mondiale della Tiroide che si terrà dal 20 al 26 maggio. Anche la Asl Toscana sud est aderisce alla Settimana con un Open Day rivolto a tutta la popolazione, mercoledì 22 maggio, dalle ore 9.30 alle ore 16.00, presso il reparto di Medicina Nucleare dell’ospedale di Grosseto.
Una giornata dedicata allo screening e alla prevenzione delle patologie tiroidee, promossa dal Dipartimento di Medicina Interna, diretto dal dottor Massimo Alessandri e organizzata dal direttore della Medicina Nucleare del Misericordia, dottor Massimo Tosti Balducci e dalla dottoressa Eugenia Maria Morabito.
I cittadini potranno effettuare gratuitamente un breve colloquio orientativo ed una valutazione con gli specialisti che se riterranno opportuno potranno approfondire e completare la valutazione clinica mediante un’ecografia tiroidea.
I professionisti saranno inoltre a disposizione per rispondere a eventuali domande e fornire indicazioni su come accedere ai servizi offerti dalla Asl. All’iniziativa si accede senza necessità di prenotazione; per informazioni sono comunque attivi i numeri 0564 485231 o 485032, dalle ore 12.00 alle ore 14.00.
Al giorno d’oggi l’esame più frequentemente utilizzato nella diagnosi delle malattie tiroidee strutturali è l’ecografia, mentre la valutazione del dosaggio dell’ormone TSH, attraverso una semplice analisi del sangue, permette di identificare una possibile alterazione della funzione tiroidea (ipotiroidismo e ipertiroidismo), da confermare poi eventualmente con ulteriori indagini strumentali.
“La tiroide è una ghiandola piccola, ma molto importante perché esercita funzioni critiche durante tutto l’arco della vita. Infatti, gli ormoni prodotti dalla tiroide regolano l’accrescimento e lo sviluppo del sistema nervoso nel bambino e in tutte le età agiscono sui sistemi cardiovascolare e osseo – spiega Tosti Balducci – Amare la propria tiroide significa prevenire e diagnosticare precocemente le malattie della tiroide che si possono curare facilmente ripristinando il benessere della persona. La carenza iodica insieme a una predisposizione genetica sono le cause più frequenti di patologia nodulare della tiroide”.
Lo iodio è il costituente essenziale dell’ormone tiroideo e viene introdotto nell’organismo con gli alimenti che generalmente ne contengono basse concentrazioni. La carenza iodica può provocare, a seconda dell’età della vita in cui si verifica e dell’entità, deficit neurologici ‘minori’, gozzo, formazione di noduli o ipertiroidismo. Per prevenire tale carenza è consigliabile consumare, in maniera varia e quotidiana, cibi a più alto contenuto di iodio come pesce, prodotti ittici in generale e soprattutto utilizzare abitualmente sale arricchito di iodio (sale iodato), normalmente in commercio.
Il 50-60% della popolazione generale presenta noduli di piccole dimensioni all’esame ecografico che nella quasi totalità dei casi non costituiranno mai un problema importante, mentre nel 5% dei soggetti i noduli tiroidei sono avvertibili con la palpazione del collo.
Di frequente riscontro sono anche le alterazioni della funzione tiroidea. L’ipotiroidismo (quando la tiroide funziona poco) è presente in forma lieve in quasi il 5% della popolazione e arriva al 10% nelle donne sopra i 60 anni. La causa più frequente di ipotiroidismo è di origine autoimmune (tiroidite cronica di Hashimoto) con una forte predisposizione genetica.
L’ipertiroidismo (quando la tiroide funziona troppo) colpisce fino al 2-3% delle donne e raggiunge una prevalenza del 4-6% nelle forme più lievi. L’ipertiroidismo può avere un’origine autoimmune (morbo di Basedow) e in questo caso interessa soprattutto le donne in età giovane/adulta, oppure può essere causato da noduli tiroidei iperfunzionanti (gozzo multinodulare tossico), specialmente nella popolazione più anziana.