Milano, 24 settembre 2016 – La fondazione del Gruppo ospedaliero San Donato è in prima linea nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ancora oggi la prima causa di morte nel mondo. Dal 24 settembre fino al 30 settembre in tutti gli ospedali lombardi del Gruppo ospedaliero San Donato sarà possibile approfondire presso gli appositi infopoint la conoscenza del proprio cuore e degli stili di vita che ci aiutano a proteggerlo.
Il progetto di prevenzione e diffusione della “Cultura della Salute” coinvolge anche i bambini: il 24 settembre, presso l’IRCCS Policlinico San Donato, “l’Ospedale del Cuore”, presso il Policlinico San Pietro a Bergamo, l’Istituto di Cura Città di Pavia e presso l’Istituto Clinico Città di Brescia si potrà giocare, dalle 9.00 alle 13.00, in un vero Teddy-Bear Hospital. I bambini potranno visitare insieme ai medici i pazienti–orsacchiotto e potranno conoscere dal vivo l’ambiente ospedaliero e i suoi strumenti tecnologici, compresi, al Policlinico San Donato, Cric e Croc, gli avatar intelligenti dell’unità di Aritmologia ed Elettrofisiologia diretta dal professor Carlo Pappone.
L’iniziativa è promossa da GSD Foundation, l’organizzazione senza scopo di lucro nata nel 1995, oggi attiva nel sostenere e realizzare progetti scientifici, di promozione della ricerca, della prevenzione e dell’umanizzazione delle cure. In tutti gli ospedali GSD, durante la Settimana del Cuore, sarà anche possibile sostenere la ricerca tramite una donazione.
Il dott. Lorenzo Menicanti, direttore scientifico e direttore dell’area di Cardiochirurgia dell’IRCCS Policlinico San Donato: “Con la Fondazione del Gruppo ospedaliero San Donato e il suo progetto COR – La ricerca Italiana sul Cuore iniziamo un grande progetto di ricerca collettiva sulle malattie cardiovascolari che nasce dall’esigenza di dare una risposta concreta alla grande sfida che ancora rappresentano. Da sole causano circa il 40% dei decessi, superando di gran lunga la mortalità dovuta, ad esempio, alle patologie tumorali, che pure sono percepite come un pericolo assai maggiore. Solo la ricerca scientifica può offrirci prospettive di miglioramento, in termini di durata e qualità delle vite dei nostri pazienti – per questo è fondamentale sostenerla”.
fonte: ufficio stampa