Torino, 9 marzo 2018 – Navigare tra tessuti, organi e cellule grazie alle nuove frontiere della nanoscopia. Facilitare la diagnosi, il monitoraggio e il trattamento di malattie neurologiche e psichiatriche grazie a materiali e dispositivi nanometrici sempre più sofisticati.
Raccogliere dati sullo stato fisico e cognitivo con dispositivi piccoli e indossabili, che permettono diagnosi e terapie puntuali. Migliorare l’attenzione, la memoria e altre funzioni cognitive mediante la stimolazione transcranica magnetica o elettrica. Ma anche sostituire l’uomo in lavori ripetitivi e logoranti grazie ai robot o parti del corpo mancanti o non funzionanti con apparati prostetici ‘guidati’ da interfacce cervello-macchina.
Sono solo alcune delle infinite applicazioni nate dall’integrazione tra Tecnologie e Neuroscienze, un connubio che sta aumentando capacità e abilità umane, rivoluzionando così il campo del lavoro, della ricerca e della medicina.
Una tendenza che migliora le nostre conoscenze sul cervello e consente di acquisire nuove capacità e competenze. Un percorso non privo di pericoli per il nostro equilibrio psicofisico, a partire dalle possibili distorsioni nel percepire il mondo che ci circonda, e talvolta con riflessi spiacevoli nei rapporti umani.
Questi temi di grande richiamo tecnologico e attualità socio-culturale sono i protagonisti della Settimana del Cervello 2018 a Torino: un viaggio in 5 tappe dal 12 al 17 marzo alle 18:00 al Circolo dei Lettori (Via Bogino 9 – in Sala Gioco e Sala Grande) con esperti e ricercatori di diverse discipline, e la possibilità per il pubblico di testare alcuni dispositivi medici come sensori, smartphone e occhiali – che raccolgono dati sullo stato fisico – o visualizzatori ‘oculus’ per la realtà virtuale.
Si parte lunedì 12 marzo con “Vedere le cellule: nuove frontiere della nanoscopia” (Alberto Diaspro, IIT e Università di Genova) per proseguire (13 marzo) con ”Nanotecnologie per le neuroscienze” (Enzo Terreno, Dip. di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute e Marina Boido, Dip. di Neuroscienze e NICO, Università di Torino) e (14 marzo) “Piccoli e indossabili: dispositivi medici e neuroscienze” (Andrea Calvo, Dip. di Neuroscienze, Università di Torino).
Si riprende venerdì 16 marzo con “Prestazioni del cervello e stimolazione transcranica” (Raffaella Ricci, Dip. di Psicologia, Università di Torino) e si conclude sabato 17 con “Il robot: utile, empatico, amico” (Alessandro Vercelli, Dip. di Neuroscienze, NIT e NICO Università di Torino, Istituto Nazionale di Neuroscienze).
Ingresso libero fino a esaurimento posti.