Sedentarietà causa demineralizzazione ossea e fratture più gravi nei bambini. Congresso SITOP

Roma, 1 ottobre 2021 – “Il grande problema dei bambini di oggi è la sedentarietà, che esisteva già prima della pandemia ed erano stati realizzati degli studi in proposito, sia in Italia ma soprattutto negli Stati Uniti secondo i quali un adolescente tra i 13 e i 14 anni trascorre ogni giorno 7-8 ore al computer. Se le sommiamo a quelle serali, vediamo che è un consistente numero di ore trascorse in modo sedentario”. A lanciare l’allarme è Pasquale Guida, Presidente del 23esimo Congresso della Società italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica (SITOP) in corso a Napoli.

Dalla sedentarietà alla demineralizzazione ossea
Alla sedentarietà, prosegue Guida, “si aggiunge, per quanto riguarda il nostro Paese, la scarsa sensibilità allo sport e all’attività fisica per cui anche nelle scuole c’è poca attenzione alle strutture sportive e all’ora di educazione fisica che spesso viene saltata. Questo faceva sì che, già prima del Covid, i ragazzi si muovessero pochissimo, fatta salva la piccola fetta di giovani atleti a livello agonistico”.

In che modo tutto questo si ripercuote sulla salute delle ossa di bambini e adolescenti? “È stata rilevata una correlazione diretta tra movimento e mineralizzazione delle ossa – spiega il Presidente del Congresso SITOP – per cui la sedentarietà provoca demineralizzazione e indebolimento della massa ossea, cioè diminuzione dei mattoncini che compongono le ossa. Inoltre, le molte ore trascorse al pc vengono accompagnate da spuntini costanti portando il problema dell’obesità. Tutto questo ha provocato non tanto un incremento del numero delle fratture ma un peggioramento della loro complessità, causato anche dalla riduzione dei riflessi di agilità e dall’aumento della superficie corporea. Nel caso dei giovani pazienti – tiene a sottolineare l’ortopedico – il trauma diventa ancora più pericoloso perché parliamo di soggetti che hanno una lunga aspettativa di vita”.

A ogni età il suo trauma ortopedico
I traumi ortopedici variano in base alle fasce di età, così i neonati sono più soggetti ai traumi da parto, “per i bambini fino alla prima età scolare prevalgono gli incidenti domestici, mentre in adolescenza i più frequenti sono i traumi da sport. Poi ci sono gli incidenti stradali”.

Guardando invece alle ossa maggiormente interessate dalle fratture, Guida chiarisce che “le casistiche danno come maggiore frequenza la lesione dell’arto superiore per il cosiddetto rifletto paracadute che si attiva durante la caduta per cui si estendono le braccia per ripararsi. Quindi, per l’arto superiore il più colpito è l’avambraccio, per la gamba è la tibia che è più vicina al suolo e quindi la più esposta in caso di contrasti durante lo sport e di incidenti stradali e cadute”.

La tecnologia a supporto della chirurgia ortopedica
La tecnologia e le sue molteplici applicazioni sono determinanti per la diagnosi delle fratture, soprattutto quelle più complesse, per stabilire la migliore terapia e per consentire al chirurgo ortopedico di arrivare al campo operatorio ben preparato. Per questo motivo, ‘Le tecnologie con stampa 3D’ sono tra gli argomenti del Congresso della SITOP, con un focus specifico sulla Tac e sulla stampante 3D.

“Prima di ricorrere alla stampante 3D – spiega il direttore del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Santobono di Napoli – si utilizza la Tac 3D che però, comportando l’esposizione del bambino a una consistente quantità di radiazioni (pari a 3/4 radiografie) e avendo costi elevati, viene utilizzata nel caso di articolazioni complesse, come la caviglia o il gomito. Il risultato consente poi la realizzazione della stampa 3D, sia dell’osso o dell’articolazione nella sua condizione attuale, sia del suo stato a intervento finito”.

“All’Ospedale Santobono, ad esempio – aggiunge – abbiamo un laboratorio nel quale lavorano degli ingegneri del CNR che possono realizzare delle proiezioni dell’intervento e della protesi da inserire. La realizzazione del modellino con la stampa 3D consente di arrivare al campo operatorio con una gamma molto ristretta di taglie della protesi da utilizzare e di programmare nel tempo, con un intervallo di 20 anni, l’inserimento di diverse protesi in base alle epoche della vita”.

Non solo traumi. I temi del 23esimo Congresso SITOP
Altri temi del Congresso sono l’epifisiolisi, il piede torto congenito, i tumori ossei. “All’epifisiolisi, che fu l’argomento del nostro primo Congresso, tenutosi presso l’Istituto Rizzoli di Bologna e promosso dal prof. Dalmonte – ricorda Guida – è dedicata tutta la prima giornata di lavori, con approfondimenti su classificazione, trattamenti, complicazioni, per dare una visione a 360 gradi. La seconda giornata invece – prosegue il Presidente del 23esimo Congresso – sarà dedicata a dei flash volutamente più brevi: scoliosi, tumori ossei, piede torto e stampa 3D, tenendo conto del nostro ruolo di cerniera tra l’ortopedia degli adulti e quella pediatrica. Abbiamo avuto l’onore di ottenere il patrocinio della Società italiana di pediatria presieduta dalla prof. Annamaria Staiano e della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale presieduta dal dott. Giuseppe Di Mauro – tiene a ricordare – Le due società interverranno anche al nostro Congresso tramite loro delegati, un coinvolgimento attivo necessario perché trattando noi i bambini è giusto che cerchiamo di rispondere alle domande dei pediatri”.

Guardando al tema dei tumori maligni, lo specialista spiega: “Sono gli osteosarcomi e il sarcoma di Ewing, colpiscono bambini tra gli 8 e i 10 anni e hanno una sopravvivenza molto bassa. In passato prevedevano il sacrificio dell’arto, mentre oggi esistono delle protesi modulari che hanno calibri variabili e che vengono elaborate sulla base della Tac 3D. Per inserire le protesi, bisogna resecare anche una parte di osso e di articolazione sana per evitare le recidive. I ragazzi che subiscono questi interventi hanno quindi una parte del proprio osso e una parte di protesi, ma almeno conservano il proprio arto”.

L’importanza dell’aggiornamento professionale
Il Presidente del Congresso tiene a sottolineare, in conclusione, l’importanza di questi appuntamenti annuali, che costituiscono un momento di confronto e di sintesi per gli operatori del settore, oltre che un’occasione di formazione professionale.

“Il 23esimo Congresso SITOP offre agli ortopedici che vi partecipano la possibilità di ottenere gratuitamente 12 dei 150 crediti che annualmente ogni medico deve raggiungere. La gratuità è uno sforzo che abbiamo voluto fortemente – aggiunge – affinché l’informazione scientifica fosse svincolata da qualsiasi condizionamento economico, visto che i professionisti hanno anche l’obbligo di riferire in piena autonomia e libertà, soprattutto nel nostro campo nel quale vengono molto utilizzati mezzi molto costosi, come gli strumentari. I nostri padri fondatori, negli anni ’80, stabilirono che fosse proprio il Congresso il momento in cui doveva avvenire il passaggio di conoscenze da noi esperti della branca ai pediatri e ai chirurghi ortopedici generalisti, che fosse un momento di sintesi. Questa intuizione è oggi anche un dettato normativo, legato alla legge 8 marzo 2017 che stabilisce la formazione continua in medicina per cui ogni professionista non deve, nella cura dei propri pazienti, ispirarsi a delle condotte generiche, ma aderire a delle raccomandazioni e a delle linee guida elaborate da autorevoli istituzioni scientifiche. Il principale istituto che nel nostro Paese elabora le linee guida è la Società Italiana di Ortopedia, per la quale la Sitop è il referente per il mondo pediatrico”, conclude.

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