Scuola e Covid-19, Magi: “Utile referente Asl, ma puntiamo su medico scolastico”

Dott. Antonio Magi

Roma, 31 agosto 2020 – “Sicuramente un referente è utile perché mette direttamente in contatto le Asl con i vari istituti scolastici, ma secondo noi rimane sempre fermo un punto: va inserito nelle scuole anche il medico scolastico, che possa essere di supporto sia alle Asl sia al referente Covid”. Risponde così il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito all’organizzazione (in corso) in ogni Asl di speciali unità anti-Covid per le scuole coordinate dai referenti dei Servizi di igiene delle Asl, annunciata nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.

“Solo con i referenti non riusciamo a risolvere il problema all’interno delle scuole – spiega Magi – gli istituti scolastici devono essere messi in sicurezza, i ragazzi devono essere screenati prima di entrare con la misurazione della febbre, devono essere seguiti. E qualora ci fossero problemi è necessario un intervento immediato da parte del medico scolastico. Solo in un secondo momento vanno avviate tutte le procedure legate al tracciamento. Faccio un esempio: se c’è un bambino che ha la febbre, quindi una sintomatologia Covid, viene isolato e vengono screenati tutti i compagni. Ma se quel bambino ha altri due fratelli, che frequentano altre due scuole, è chiaro che si apre un meccanismo molto più ampio. Non è una questione semplice, la scuola andava preparata per tempo”.

Forse non ci si aspettava un così precoce aumento dei casi? “Noi medici da mesi diciamo di stare attenti, questa estate abbiamo fatto un’importante campagna in questo senso – risponde ancora il presidente dell’OMCeO Roma – Eravamo preoccupati di una seconda ondata, che c’è stata un po’ in tutto il mondo. E anche noi potevamo averla, anche molto più contenuta se fossimo stati maggiormente attenti. Speriamo di riuscire a fronteggiare i ‘danni’ che sono stati fatti questa estate, con un monitoraggio attento dei vari focolai”.

Le scuole, in quanto “importanti punti di ritrovo e di assembramento dei giovani”, secondo Magi sono anche dei “probabili e possibili focolai che possono essere trasferiti nelle famiglie – sottolinea – Senza contare gli insegnanti, molti dei quali stanno cominciando solo adesso a sottoporsi ai test sierologi, mentre sarebbe stato utile avere fin da ora un’idea generale della situazione”.

Per il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma la scuola e la sanità sono dei “punti strategici del Paese, ma entrambe sono state un po’ trascurate e abbandonate in termini di investimenti economici. Basti pensare ai locali delle scuole, spesso inadeguati e vetusti”.

Interpellato infine su un eventuale incontro con l’assessore D’Amato, per discutere del medico scolastico, Magi risponde: “Ho parlato con D’Amato qualche giorno fa, abbiamo avuto un confronto bilaterale e costruttivo, lui mi ha chiesto di lavorare a una normativa che regoli la figura del medico scolastico, legata non soltanto al Covid, ma che possa essere mantenuta anche per il tema della prevenzione. Sto lavorando proprio in questo senso, sto cercando di capire in quale tipologia contrattuale possa essere inserito il medico scolastico. Ho già preso contatti con la Sisac (Struttura interregionale sanitari convenzionati, ndr), abbiamo avuto un proficuo scambio di idee che spero di riferire questa settimana direttamente all’assessore”.

“In alcune Regioni si sta parlando degli infermieri scolastici. Ma l’infermiere può dare solo assistenza, non diagnosi e cura – prosegue Magi – L’infermiere può essere sicuramente d’aiuto al medico, ma non può intervenire in maniera autonoma. Cosa può fare l’infermiere? Misurare la febbre? A quello può pensarci anche qualcun altro, il problema è capire la sintomatologia o fare un’ipotesi diagnostica immediata”.

Secondo Magi, quindi, le “competenze sono fondamentali, altrimenti non ci sarebbe bisogno di laurearsi in Medicina o in Scienze infermieristiche”.

(fonte: Agenzia Dire)

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