Milano, 6 settembre 2024 – La scoliosi è una curva vertebrale tridimensionale che si realizza nei tre piani dello spazio: frontale, laterale e orizzontale. Queste alterazioni tridimensionali modificano l’estetica e la postura del corpo, per cui dobbiamo fare attenzione anche a piccole asimmetrie del corpo che possono essere campanelli d’allarme di una scoliosi sottostante.
Senza un trattamento adeguato, la scoliosi può evolvere nel tempo, peggiorando fino a richiedere un intervento chirurgico. Individuare le scoliosi nelle fasi iniziali consente di poter intervenire con un approccio di tipo conservativo senza cioè ricorrere alla chirurgia. L’approccio conservativo con corsetti ed esercizi viene realizzato ad hoc per il paziente, cioè è mirato a quello specifico paziente per quella specifica curva di scoliosi.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Maria Petruzzi, Ortopedico Vertebrale specialista in Scoliosi e Deformità vertebrali presso Humanitas Mater Domini.
Quali sono le cause della scoliosi del bambino\adolescente?
In età evolutiva la scoliosi si distingue principalmente in due categorie:
- Scoliosi idiopatica: che rappresenta circa l’80% dei casi e viene definita “idiopatica”, perché la sua origine non è ancora del tutto chiara, ad oggi ritenuta multifattoriale
- Scoliosi secondaria: che corrisponde al 20% dei casi ed è direttamente correlata ad altre condizioni patologiche. Questo tipo di scoliosi può svilupparsi a causa di malformazioni vertebrali, malattie neurologiche, sindromi congenite, ecc.
La scoliosi idiopatica è una deformità che può comparire in varie fasi della vita, soprattutto nei periodi di maggiore crescita ossea, ovvero tra 6 e 24 mesi, tra 5 e 8 anni, e durante la pubertà. Dopo questi picchi, il processo evolutivo tende a rallentare, terminando a fine crescita ossea.
Come si diagnostica la scoliosi?
Durante la visita ortopedica per scoliosi, in presenza di asimmetrie corporee sospette, lo specialista richiede una radiografia della colonna completa in ortostasi (in posizione eretta) attraverso la quale potrà diagnosticare la scoliosi o di atteggiamento scoliotico.
L’atteggiamento scoliotico con le sue asimmetrie corporee può simulare una scoliosi, ma a differenza della scoliosi, non ha la rotazione vertebrale.
In presenza di asimmetrie corporee è molto importante comprendere se siamo in presenza di un atteggiamento scoliotico o in presenza di una scoliosi perchè la scoliosi è evolutiva nel tempo e dobbiamo fermarla il prima possibile, l’atteggiamento scoliotico invece non è evolutivo nel tempo.
Cosa sono i corsetti?
I corsetti sono tutori ortopedici del tronco, di varia forma e materiale, che guidano la crescita della colonna vertebrale lungo una direzione corretta. Permettono di ridurre la curva di scoliosi e di migliorare l’estetica del corpo.
Ne esistono di vari tipi e la scelta del tipo di corsetto, della durata del trattamento e delle ore indossate viene effettuata dell’ortopedico specialista in scoliosi in base all’età del paziente, in base al grado di maturazione ossea, dall’entità e dalla rigidità della curva di scoliosi.
Quanto sono efficaci i corsetti per il trattamento della scoliosi?
I primi corsetti nella storia permettevano solo di mantenere lo stato iniziale della scoliosi al momento della diagnosi senza correggerla, ma studi scientifici hanno dimostrato l’efficacia dei nuovi corsetti anche nella correzione, con riduzione dei gradi della curva di scoliosi, sempre che la diagnosi sia fatta in una fase iniziale.
Infatti, più morbida è la curva al momento della diagnosi, maggiore è la possibilità di correggerla. Si sottolinea, quindi, l’importanza di una diagnosi precoce per evitare il riscontro di curve già gravi.