A cura del prof. Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano
Milano, 9 marzo 2023 – La sclerosi multipla (SM) è una malattia neurologica cronica e progressiva, caratterizzata da neuroinfiammazione, demielinizzazione e neurodegenerazione, che rappresenta una delle principali cause di disabilità nel giovane adulto. In Italia si stimano circa 130.000 persone affette da SM.
Durante gli ultimi anni, abbiamo assistito a notevoli avanzamenti nel trattamento della SM. Grazie a una migliore comprensione della fisiopatologia della malattia e alla costante ricerca scientifica, il nostro armamentario di farmaci disponibili è in continuo aumento. I nuovi trattamenti sono sempre più efficaci, hanno meccanismi d’azione sempre più specifici e selettivi e sono caratterizzati da un eccellente profilo di tolleranza e sicurezza.
La disponibilità di un ampio spettro di farmaci con diversi profili di efficacia e sicurezza sta permettendo di individualizzare il trattamento per ciascuno dei nostri pazienti, offrendo a ciascuno di loro la migliore scelta terapeutica possibile in base alle loro caratteristiche demografiche e cliniche e alle loro preferenze. Durante questi anni sono cambiati anche i nostri approcci nella gestione delle terapie, promuovendo un significativo miglioramento nella prognosi dei nostri pazienti.
L’utilizzo precoce di farmaci altamente efficaci rappresenta la strategia vincente per limitare l’occorrenza di ricadute cliniche, di nuove lesioni infiammatorie visibili alla risonanza magnetica (RM) e della progressione della disabilità sin dalle fasi iniziali della malattia. Inoltre, sta emergendo l’importanza di valutare gli effetti benefici dei trattamenti anche su altri parametri, come le funzioni cognitive e la qualità di vita dei pazienti, nonché di promuovere la neuroprotezione e la riparazione in aggiunta all’azione anti-infiammatoria.
Infine, in aggiunta ai trattamenti farmacologici, nuove evidenze stanno supportando con sempre maggior vigore il contributo fondamentale della riabilitazione, sia motoria che cognitiva, nella gestione dei pazienti con SM, per garantire di limitare l’impatto della disabilità motoria e dei deficit cognitivi sulla vita quotidiana.