Al via un nuovo progetto dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, in collaborazione con EpaC onlus e Anlaids, sezione lombarda, per la diagnosi precoce dell’epatite virale C
Milano, 15 aprile 2015 – A partire da questa settimana e per i prossimi sei mesi la Clinica Odontoiatrica dell’Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato, offrirà ai pazienti che si presenteranno per effettuare cure dentali, la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test salivare rapido per lo screening dell’infezione da virus dell’epatite C.
In soli venti minuti è possibile avere il risultato: in assenza di anticorpi contro l’epatite C il test risulta negativo; mentre in caso di positività il paziente viene avviato a ulteriori accertamenti tramite esame del sangue. L’iniziativa, la prima in Italia di questo tipo, ha lo scopo di favorire una maggiore attenzione al proprio stato di salute e di favorire la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce.
Presso i reparti di odontoiatria del San Raffaele e della sede distaccata San Raffaele Turro verrà inoltre distribuito materiale informativo sulle modalità di trasmissione del virus dell’epatite C e sulle possibili malattie (carcinoma epatico, cirrosi, ecc.) associate all’infezione. Inoltre le associazioni EpaC ed Anlaids offriranno counselling telefonico da lunedì a venerdì a chi ne farà richiesta.
Adriano Lazzarin, primario dell’Unità Operativa di Malattie infettive dell’Ospedale San Raffaele: ‘Le nuove possibilità di diagnosi attraverso esami non invasivi sono un ottima opportunità per sensibilizzare i cittadini sull’infezione da epatite C, che colpisce addirittura il 3% della popolazione mondiale. Inoltre, diagnosticare in fase precoce l’infezione consente di guadagnare tempo prezioso e adottare con la massima tempestività le strategie terapeutiche necessarie, ottimizzandone l’efficacia”.
Enrico Gherlone, primario dell’Unità di Odontoiatria dell’Ospedale San Raffaele: “Abbiamo sposato con entusiasmo questa iniziativa perché contribuisce concretamente a diffondere una corretta conoscenza della malattia e delle modalità di diffusione affinché le persone non abbiano paure ingiustificate ma gli elementi per valutare eventuali situazioni a rischio”.
fonte: ufficio stampa