Trento, 4 maggio 2021 – Un programma molto rigoroso di rinunce e di chiusure e ora – grazie a una campagna di vaccinazione in pieno svolgimento – la grande pandemia Covid-19 finalmente sembra essere sotto controllo.
Anche i musei, dopo mesi di chiusura, riaprono al pubblico e possono riprendere il dialogo con la propria comunità di visitatori. Si tratta di un dialogo mai interrotto, grazie ai tanti programmi in digitale che i musei si sono impegnati a produrre in questo lungo periodo di lockdown, ma è la fisicità dello spazio museale che ora è possibile recuperare, il piacere di esperienze estetiche e di conoscenza da fare ancora in piccoli gruppi, ma in una dimensione fisica e concreta.
Il MUSE – Museo delle scienze, ha voluto segnare questa nuova fase con una mostra dedicata proprio a Covid-19. Con il linguaggio leggero ma diretto della graphic novel, l’esposizione ripercorre le conoscenze acquisite da scienza e medicina durante questo periodo, apparentemente eterno, per giungere a un controllo del virus e a una gestione e cura della malattia in modo più responsabile. L’esposizione, che resterà aperta fino all’1 agosto, nasce da un’idea del MUSE in collaborazione con l’illustratrice scientifica Sara Filippi Plotegher e si presenta in una veste grafica originale e fresca e con un lessico non didascalico, che predilige la comunicazione visiva tipica della scienza contemporanea.
L’allarme suscitato dalla comparsa dei primi casi di Covid-19 ha portato, in tutto il mondo, numerose persone di scienza, di medicina e la società tutta a interrogarsi su questo nuovo “nemico naturale” e a trovare in breve tempo le soluzioni più efficaci per contenere i contagi e prevenire e curare la malattia. La mostra SARS-CoV-2. Storia illustrata di un virus traccia dunque un quadro delle scoperte scientifiche e dei progressi avvenuti in campo medico, soffermandosi sulle ricadute della pandemia nella sfera sociale e personale e, infine, sugli insegnamenti che questo drammatico evento epocale porta con sé.
“La mostra che andiamo a inaugurare con la sua stringente attualità – spiega Michele Lanzinger, direttore del MUSE – ci offre un importante spunto di riflessione, perché inserisce la tematica più specifica della crisi sanitaria in quella che è, oggi, una vera e propria crisi globale. Oggi, infatti, si può parlare di “pan-sindemia” ossia un’interazione della pandemia infettiva da Covid-19 con un’altra situazione altrettanto grave e distruttiva, legata a patologie associate alla presenza di inquinamento atmosferico. Da qui, la consapevolezza della necessità di una riconversione inevitabile del nostro modo di abitare il pianeta, che affronti le vere cause, eco-biologiche profonde e sistemiche, della pandemia: la distruzione di interi ecosistemi e biomi, la crisi climatica in atto, il rapido esaurimento delle risorse”.
Tre i nuclei tematici:
Dopo una breve illustrazione delle caratteristiche strutturali del nuovo coronavirus, con le peculiarità che lo differenziano da altre tipologie di virus meno pericolosi per la salute umana, la mostra ripercorre la storia della sua comparsa e diffusione e approfondisce brevemente le sue “abilità evolutive”, ossia la capacità di generare varianti e mutazioni che tanto allarmano rispetto alla questione vaccinale.
Alcuni schizzi evidenziano infine gli aspetti salienti della malattia Covid-19, sintomi e modalità di trasmissione.
I personaggi principali del secondo nucleo della storia sono i veri e propri attori e attrici della gestione di questa emergenza globale: scienziati, medici, politici e i comunicatori che, assieme a tutte le persone comuni, imbattutisi per la prima volta in questa emergenza, hanno dovuto affrontare nel proprio ambito i vari aspetti della crisi.
In epilogo, infine, si pone l’attenzione sull’urgenza di indirizzare gli sforzi verso modelli di società e sviluppo più sostenibili e resilienti e di assumersi – come umanità – la responsabilità di una corretta gestione e salvaguardia del “sistema” Pianeta nella sua globalità.
Per rendere il progetto ancora più inclusivo, accessibile e partecipato, la mostra verrà tradotta in un linguaggio semplificato Easy to Read, in collaborazione con Anffas Trentino Onlus.