Lo strumento digitale è stato messo a punto grazie a uno studio condotto dal “Team Sarcomi” dell’Istituto Nazionale dei Tumori, guidato dal dott. Alessandro Gronchi, insieme ai ricercatori degli Istituti Gustave Roussay di Parigi, Mount Sinai Hospital di Toronto e Royal Marsden Hospital di Londra
Milano, 13 aprile 2016 – Come si evolve la malattia di un paziente colpito da sarcomi dei tessuti molli degli arti e quante sono le probabilità di sopravvivenza e di sviluppo di metastasi: lo svela con precisione una App. A breve i medici potranno infatti migliorare la loro abilità prognostica grazie a uno studio messo a punto dal “Team Sarcomi” e dalla Struttura di Epidemiologia Clinica dell’Istituto Nazionale dei Tumori – guidati dal dott. Alessandro Gronchi e con la collaborazione dei ricercatori Rosalba Miceli e Luigi Mariani – a capo di un gruppo di lavoro composto dagli Istituti Gustave Roussay di Parigi, Mount Sinai Hospital di Toronto e Royal Marsden Hospital di Londra. Lo studio, pubblicato su “The Lancet Oncology” di aprile, ha portato alla realizzazione di due nomogrammi predittivi per sopravvivenza e sviluppo di metastasi a distanza in pazienti operati per sarcomi dei tessuti molli degli arti. Attraverso la ricerca è stata inoltre sviluppata una App, denominata “Sarculator”, rivolta ai medici.
“In ambito oncologico, i nomogrammi sono strumenti che con l’ausilio di scale grafiche consentono di assegnare un punteggio ad ogni variabile dotata di rilevanza prognostica (quali dimensioni del tumore, istotipo, grado di malignità…) per restituire una previsione in termini di probabilità di sopravvivenza e sviluppo di metastasi a distanza a diversi time-point. Questi strumenti consentono di personalizzare le stime prognostiche con enorme vantaggio per il paziente e per il medico – spiega il dott. Gronchi – I sarcomi dei tessuti molli degli arti sono tumori rari che si manifestano in età giovane-adulta. All’interno di questo gruppo sono racchiuse neoplasie con aggressività estremamente variabile. Si va da sottotipi molto indolenti e a lenta crescita a tumori estremamente vivaci. La diversità nel comportamento biologico si riflette nella varietà dell’approccio terapeutico che spazia da semplici escissioni chirurgiche nei tumori più indolenti a chirurgie complesse e trattamenti oncologici complementari chemio e/o radioterapici nei tumori più aggressivi. L’attuale sistema di stadiazione, cioè la determinazione dello stadio di queste malattie, è ampiamente criticato per essere poco dettagliato e di scarsa utilità nel fornire un’accurata stima della probabilità di eventi avversi a cui il singolo paziente può andare incontro. Per questo con il ‘Team Sarcomi’ ho lavorato allo studio per la definizione di questi monogrammi”.
Durante la collaborazione con gli altri tre centri di ricerca, è stato definito un database multicentrico di oltre 3.500 pazienti, trattati in un intervallo di circa 20 anni, su cui sviluppare e validare i nuovi modelli prognostici.
La coorte di pazienti dell’Istituto Nazionale dei Tumori (composta da 1452 pazienti) è stata presa in considerazione per sviluppare i modelli, che sono poi stati applicati in maniera indipendente alle tre coorti estere per saggiarne l’accuratezza e l’affidabilità.
Il primo modello prognostico si compone di quattro variabili (età, dimensioni del tumore, istotipo e grado di malignità) per calcolare la probabilità di sopravvivenza del paziente a 5 e a 10 anni dall’intervento chirurgico. Il secondo modello, che si basa sulle stesse variabili ad eccezione dell’età, calcola la probabilità di sviluppare metastasi a distanza a 5 e 10 anni dall’intervento chirurgico.
“L’applicazione di entrambi i modelli alle coorti estere ha dato ottimi risultati in termini di accuratezza ed affidabilità delle stime prognostiche, a riprova della validità di questi strumenti – aggiunge Gronchi – I risvolti clinici di questo studio sono molteplici: i pazienti desiderosi di una accurata stima prognostica potranno avere immediatamente un risultato numerico preciso e calcolato sulla base delle loro specifiche caratteristiche di presentazione, i medici potranno utilizzare questi strumenti per indirizzare al meglio le proprie scelte terapeutiche ed infine questi modelli potranno essere utilmente inseriti nei nuovi sistemi di stadiazione di queste neoplasie rare”.
In parallelo alla ricerca è stata sviluppata la App per smartphone e tablet chiamata “Sarculator”, disponibile per il download gratuito per utenti Mac e Android sugli store ufficiali, che realizza le stesse stime prognostiche semplicemente inserendo i fattori di rischio in una maschera. “Questa interfaccia rende molto agevole l’utilizzo di questi nuovi strumenti anche direttamente al letto del malato, con grande vantaggio nella pratica clinica quotidiana”, conclude Gronchi.
fonte: ufficio stampa