Torino, 2 giugno 2023 – Presso l’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, è stato salvato, con un intervento in endoscopia mai effettuato in precedenza al mondo su un paziente così piccolo, un neonato affetto da mielomeningocele nasale, rarissima patologia che comporta una difettosa chiusura della base del cranio, tale da provocare, durante la vita fetale, la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso.
Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore del bambino era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso e quindi che la porzione di cervello che scendeva nel naso (molto voluminosa) ostruiva in modo importante il passaggio dell’aria, provocando una respirazione sempre più difficile, problema molto serio in un neonato.
Il programma iniziale sarebbe stato quello di farlo crescere fino almeno agli 8 mesi per poi operarlo come da letteratura medica, ma le condizioni respiratorie del bambino sono andate via via peggiorando, finché, arrivati al terzo mese di vita, si è deciso di intervenire perché, in caso contrario, il piccolo sarebbe andato incontro ad un blocco totale della respirazione e avrebbe dovuto poi essere sottoposto a un intervento di tracheostomia per poter respirare.
Dopo alcuni colloqui con i neonatologi, si è deciso di procedere con un intervento in endoscopia, pur non essendoci in letteratura medica alcun precedente a livello mondiale di interventi di questo tipo eseguiti prima del sesto mese di età.
Dopo aver spiegato ai genitori la problematica del bambino e la possibilità di eseguire un intervento per via endoscopica, essi hanno accettato e il piccolo è stato operato con un intervento tecnicamente difficilissimo dal dott. Paolo Tavormina (responsabile della divisione di Otorinolaringoiatria pediatrica dell’ospedale Regina Margherita), unitamente alla dott.ssa Federica Peradotto, sua collaboratrice, e al dott. Paolo Pacca, aiuto della divisione di Neurochirurgia pediatrica (diretta dalla dott.ssa Paola Peretta).
I chirurghi del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita” (diretto dalla prof.ssa Franca Fagioli) sono entrati attraverso il nasino del neonato con fibre ottiche (di diametro di 2,7mm) che hanno permesso di poter monitorare in video quanto accadeva all’interno nel punto cruciale per poi operare con microstrumenti, che hanno permesso di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio.
L’intervento ha avuto esito positivo. A tutt’oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psicointellettivo assolutamente normale.