Torino, 15 ottobre 2020 – Le conseguenze del Covid-19 in ambito cardiologico saranno uno dei temi trattati durante l’ultima giornata della Convention regionale ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) Piemonte e Valle d’Aosta, che si svolge oggi in forma telematica.
La pandemia riguarda tutti i soggetti, sani o con patologie pregresse, ma si registra un coinvolgimento maggiore nei pazienti con patologie cardiovascolari; inoltre, una percentuale ridotta di pazienti con Covid-19 può sviluppare complicanze cardiache o malattie cardiovascolari.
La riduzione degli accessi di pazienti cardiologici registrata durante il lockdown è un dato allarmante per gli addetti ai lavori: in Piemonte le coronarografie e angioplastiche per pazienti affetti da infarto miocardico acuto (IMA) si sono ridotte circa del 50%: 1782 coronarografie e 1106 angioplastiche nel periodo marzo-aprile 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, in cui furono effettuate 3460 coronarografie e 2038 angioplastiche.
Le prestazioni di controllo, elettive, sono state rallentate ed è stato necessario trovare strategie per recuperare le visite, per esempio aumentando l’ampiezza delle fasce orarie di visita e l’implementazione della telemedicina.
Postlockdown, il difficile accesso a ospedali e ambulatori ha comportato per le Aziende Sanitarie del territorio migliaia di prestazioni da recuperare e altrettante in attesa di prenotazione. Soprattutto, in queste condizioni si è stati chiamati a ripensare profondamente i criteri di appropriatezza prescrittiva: molti esami diagnostici, infatti, venivano richiesti di routine e non sulla base di un vero e proprio percorso basato su evidenze scientifiche.
Così, anche utilizzando quanto descritto nel documento italiano di consenso sull’appropriatezza dell’imaging multimodale nelle patologie cardiovascolari (redatto da tutte le più importanti società cardiologiche italiane e pubblicato sul Giornale Italiano di Cardiologia nel gennaio 2020), in particolare presso l’ASL di Alessandria è stato possibile recuperare tutte le prestazioni di pertinenza cardiovascolare rimaste inevase durante il lockdown.
L’applicazione dell’appropriatezza rappresenta una risorsa in più per rendere più efficace l’attività medica mantenendo gli stessi standard di qualità e sicurezza per i pazienti.
“Durante la fase di lockdown, presso l’Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato, per garantire la continuità di cura ai pazienti con patologie cardiovascolari, non solo non sono stati ridotti i posti letto in cardiologia ma abbiamo messo a punto un modello per richiamare i soggetti più fragili e sottoporli ad esami di controllo, adeguamento terapia o ricovero. In quel periodo siamo andati noi a cercare i nostri pazienti e, in un certo senso, li abbiamo portati in ospedale. Tutto ciò ha comportato una occupazione media dei posti letto in reparto di circa il 70%, con un risultato importante per la salvaguardia dei pazienti”, spiega Federico Nardi, Presidente ANMCO Regione Piemonte e Valle d’Aosta, Direttore Sanitario ASL di Alessandria, cardiologo.
“Con la candidatura a Presidente Designato Nazionale ANMCO intendo mettere a disposizione il know-how acquisito dalla mia esperienza sul campo, al servizio sia dei nostri pazienti che dei colleghi. Abbiamo realtà sanitarie e professionisti virtuosi, di alto livello che non devono sentirsi soli in prima linea”, aggiunge Nardi.
In questo contesto la tecnologia diventa un valore aggiunto al servizio di medico e paziente: si parlerà anche di questo in occasione della seconda giornata del congresso che alla vigilia della giornata mondiale World Restart a HeartDay, riunisce i massimi esperti della cardiologia e dello scompenso cardiaco.