Ancona, 8 ottobre 2024 – La salute del cervello deve essere riconosciuta come una priorità globale. Le malattie e i disturbi neurologici non solo incidono sulla qualità della vita degli individui, ma esercitano anche una pressione significativa sulle comunità e sui sistemi sanitari di tutto il mondo. Affrontare questa sfida richiede un impegno collettivo per integrare prevenzione, diagnosi e cura con la ricerca e le politiche sanitarie. Solo attraverso un approccio coordinato e multidisciplinare sarà possibile ottenere progressi concreti e duraturi.
È su queste basi che la Rete IRCCS delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione (RIN) ha preso parte al convegno “Dare priorità alla salute del cervello: un imperativo globale per la salute pubblica”, che si è svolto nell’ambito del calendario di Extra G7 Salute.
Organizzato dall’European Academy of Neurology (EAN) in collaborazione con la Società Italiana di Neurologia (SIN) e la Strategia Italiana per la Salute del Cervello, l’evento ha riunito nella sala consiliare del Comune di Ancona esperti di spicco e decision maker provenienti da diverse nazioni per discutere dell’importanza della salute neurologica come base per il benessere degli individui e della società.
La RIN ha utilizzato questo palcoscenico per riaffermare il proprio impegno nel progetto “One Brain, One Health”, l’iniziativa che mira a implementare in Italia la Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031, seguendo le linee guida del Piano Globale di Azione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le malattie neurologiche. L’obiettivo è ridurre l’impatto delle malattie neurologiche attraverso la collaborazione tra tutti gli attori nazionali coinvolti, affrontando la programmazione sanitaria, la prevenzione, la ricerca, la diagnosi, la cura, la riabilitazione e i servizi sociali.
I disturbi neurologici colpiscono oltre il 43% della popolazione mondiale, un dato che evidenzia l’importanza di agire tempestivamente. La Rete IRCCS delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione svolge un ruolo chiave in questo contesto, grazie alla ricerca avanzata e all’uso di tecnologie innovative come la robotica e l’intelligenza artificiale.
“L’idea alla base è semplice – ha spiegato il prof. Raffaele Lodi, Presidente della RIN, a margine dell’evento – lavorare insieme permette di accelerare i progressi scientifici e portare più rapidamente i risultati della ricerca alla pratica clinica. Attraverso un approccio collaborativo e interdisciplinare, la Rete mira a tradurre i risultati della ricerca scientifica in pratiche cliniche efficaci, affrontando sfide complesse della nostra epoca”.
Secondo la Rete RIN è essenziale continuare a promuovere una cultura della salute del cervello che coinvolga le istituzioni, i professionisti sanitari e la società civile. Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile migliorare la qualità della vita delle persone colpite da malattie neurologiche e alleggerire il carico sui sistemi sanitari.