Vigevano (PV), 23 ottobre 2018 – Un nuovo parametro per studiare la sessualità e il rischio cardiovascolare nelle donne è quanto scoperto dal dottor Carmine Gazzaruso, responsabile del Servizio di diabetologia e malattie endocrino-metaboliche dell’Istituto Clinico Beato Matteo di Vigevano (PV). Lo studio, pubblicato sulla rivista Endocrine, International Journal of Basic and Clinical Endocrinology, aveva lo scopo di individuare un indicatore affidabile per la valutazione dell’ossigenazione del clitoride.
Nel 2004 il dottor Gazzaruso individua la correlazione, nell’uomo, tra problemi sessuali legati alla mancata erezione e patologie cardiovascolari occulte.
E per quanto riguarda, invece, il sesso femminile dove non è presente un’evidenza come l’erezione? Partendo dall’ipotesi che anche nella donna possa esserci la stessa correlazione, il dottor Gazzaruso ha l’intuizione di posizionare un elettrodo, un piccolo sensore solitamente utilizzato per i neonati, sul clitoride per valutare esattamente quanto ossigeno vi arrivi.
Lo specialista ipotizza che vi sia un collegamento tra la difficoltà ad avere rapporti sessuali, dovuta ad una anomala vascolarizzazione del clitoride e la presenza di patologie cardiovascolari, esattamente come avviene nell’uomo.
“Il primo passo, essenziale, è quello di stabilire quale sia il valore normale dell’ossigenazione clitoridea e l’influenza che i diversi valori di ossigeno possono avere sulla salute sessuale, metabolica e cardiovascolare femminile – afferma il dottor Gazzaruso – La misurazione della pressione dell’ossigeno è un metodo non invasivo per la valutazione della perfusione dei tessuti. Lo scopo di questo studio era quello di valutare se la tensione dell’ossigeno transmucosale (TmPO2) potesse essere misurata sulla superficie mucosa del clitoride e se le misurazioni fossero affidabili”.
La misurazione, messa a punto dal dottor Gazzaruso, è risultata quindi attendibile e apre la strada a uno studio pilota per verificare l’effettivo legame tra l’ossigenazione del clitoride e la salute del cuore, che vede già l’arruolamento di 100 pazienti apparentemente sane e il coinvolgimento di altri centri come l’IRCCS Policlinico San Donato e l’Università Vita-Salute San Raffaele per il reclutamento.