Chieti, 28 marzo 2022 – L’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara avvia il progetto “Safe Place Safe Play”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la protezione ed il sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Maria Cristina Verrocchio, Ordinaria di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio (DiSPUTER) della “d’Annunzio”, vedrà protagoniste 100 società sportive del territorio abruzzese, coinvolgendo dirigenti, allenatori, genitori e giovani atlete e atleti per la durata di 18 mesi.
Tra le attività previste vi sono incontri di formazione sull’abuso in ambito sportivo e su come intervenire diretti allo staff delle società sportive, laboratori esperienziali con ragazze e ragazzi, formazione di giovani psicologi che diventeranno parte attiva del progetto realizzando percorsi di sensibilizzazione sul territorio. Le società sportive che vogliono manifestare l’interesse ad aderire possono scrivere a progettosafeplay@unich.it.
Il progetto che vede la “d’Annunzio” come capofila, è stato finanziato con circa 200.000 euro, nell’ambito dell’avviso pubblico “Prevenzione, protezione e supporto alle vittime di violenza e maltrattamento in ambito sportivo”, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Politiche della Famiglia. Le attività progettuali saranno realizzate in partenariato con l’Associazione “Focolare Maria Regina Onlus” e l’Associazione di volontariato “l’Angelo custode”. Collaboreranno anche il Tribunale per i minori di L’Aquila, gli Assessorati alle Politiche Sociali, alla Salute, alla Famiglia e Pari Opportunità della Regione Abruzzo, il CONI Abruzzo e l’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo.
“Safe Place Safe Play – spiega la prof.ssa Maria Cristina Verrocchio – nasce dalla necessità di promuovere iniziative a favore della tutela dei minori in ambito sportivo contrastando qualsiasi forma di violenza e adottando buone prassi, innovative e coerenti, che possano funzionare anche al termine del progetto ed essere diffuse a livello nazionale. Al progetto prenderanno parte psicologi, avvocati e educatori esperti nella prevenzione dell’abuso”.
“Lo sport – sottolinea la prof.ssa Verrocchio, coordinatrice del progetto “Safe Place Safe Play” – ha un ruolo centrale nella promozione del benessere e le società sportive devono fornire ai giovani un ambiente sicuro in cui crescere, un luogo privo di rischi e attento alle loro necessità nelle varie fasi dello sviluppo. Il nostro progetto ha come obiettivo anche l’empowerment dei giovani atleti affinché siano protagonisti e parte attiva del cambiamento”.