L’Ospedale San Raffaele rinnova il progetto “Piccolo astronauta”
Milano, 9 febbraio 2016 – Un “corso di addestramento per piccoli astronauti”, che simula un’avventura nello spazio per aiutare i bambini e le loro famiglie ad affrontare ansie e paure legate alla Risonanza Magnetica: in questo consiste il nuovo percorso di accompagnamento a questo esame di solito un po’ temuto, messo a punto dall’Unità di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, una delle 18 strutture di eccellenza del Gruppo Ospedaliero San Donato.
Già vincitore del premio Terzani 2010 per l’Umanizzazione della Medicina, il progetto “Piccolo astronauta” è nato nel 2008. La Risonanza Magnetica si trasforma in una navicella spaziale che accompagna il bambino, proprio come un astronauta, tra pianeti, stelle e galassie, riprodotti grazie a uno speciale videoproiettore. In questo modo il piccolo paziente può affrontare l’esame facendo fronte alle paure e usando creatività e fantasia.
Ad accompagnare i bambini durante il “corso di addestramento per piccoli astronauti” sono i neuroradiologi, le psicologhe, i tecnici e gli infermieri dell’Unità di Neuroradiologia che, insieme, lavorano per creare una relazione di fiducia con i bimbi, proponendo varie attività a seconda della loro età e trasformano ciò che può essere pauroso in qualcosa che susciti curiosità. Bimbi e famiglie vengono preparati al viaggio spaziale anche grazie ai tablet messi a disposizione e a una App creata appositamente per i piccoli pazienti. Una volta ricevuto il patentino di astronauta, i bambini sono condotti nella stanza della Risonanza Magnetica e cominciano il loro viaggio tra stelle, pianeti e navicelle. Al termine dell’esame, ai piccoli pazienti viene rilasciato un attestato in ricordo della loro avventura nello spazio.
“La Risonanza Magnetica è lo strumento più importante per ottenere una diagnosi neuroradiologica precisa – dichiara il prof. Andrea Falini, primario dell’Unità di Neuroradiologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele – Per un bambino, però, può costituire un momento angosciante. Grazie al progetto Piccolo astronauta, l’esame diventa un’avventura che stimola l’immaginazione dei piccoli pazienti”.
La risonanza magnetica: cos’è?
La Risonanza Magnetica (RM) è uno strumento diagnostico che permette un’esplorazione per immagini molto sofisticata dei vari distretti anatomici del corpo umano con l’utilizzo di un campo magnetico e di radiofrequenze. Viene utilizzata per lo studio di tutte le patologie del sistema nervoso centrale, e in ambito pediatrico serve soprattutto per diagnosticare o monitorare malformazioni congenite, malattie genetiche rare, traumi, malattie infettive, tumori, malattie infiammatorie (come la sclerosi multipla), vascolari e degenerative. È particolarmente indicata in età pediatrica perché non espone il paziente ad alcun tipo di radiazioni. Nonostante l’elevata accuratezza, l’esame può essere difficile da affrontare perché richiede che il bambino rimanga immobile per una durata di tempo variabile tra i 30 e i 60 minuti. Per eseguire la Risonanza Magnetica nei neonati si sfrutta il sonno spontaneo; i bambini fino ai 5-6 anni, invece, devono essere sottoposti a una sedazione farmacologica da un medico anestesista. Dopo i 6 anni, se preparati in modo adeguato, i piccoli pazienti sono quasi sempre in grado di sottoporsi all’esame da svegli.
Il percorso dei “piccoli astronauti”
Il bambino e la sua famiglia sono accolti da una psicologa e vengono accompagnati nella speciale sala d’attesa dedicata ai più piccoli. Qui la psicologa, a seconda dell’età del piccolo paziente, prepara il bimbo all’esame proponendogli varie attività e affiancandolo durante il “corso di addestramento per astronauti”, anche con l’utilizzo di una App appositamente creata che propone un percorso interattivo a tema.
Nella sala d’attesa sono presenti giochi e una riproduzione della macchina di Risonanza “a misura di bambino” per simulare l’esame e mettere il piccolo a proprio agio. Una volta completato il corso sulla App, il bimbo riceve il patentino di astronauta per il suo viaggio spaziale e viene accompagnato nella sala della Risonanza, in cui vengono proiettati pianeti, stelle e navicelle spaziali. La macchina della Risonanza diventa un’astronave grazie alle immagini proiettate. Dopo l’esame, il bimbo riceve il diploma di astronauta.
Per i bambini più piccoli e in casi particolari è prevista una programmazione dell’esame in sedazione profonda, eseguita da un medico anestesista. Dopo l’esame, il piccolo rimane sotto osservazione in un’apposita recovery room dedicata, dove si risveglia in un ambiente tranquillo e controllato.
fonte: ufficio stampa