In tutti i campi ci sono situazioni che dobbiamo affrontare. Ci sono cose che possiamo cambiare, cose sulle quali possiamo esercitare il nostro controllo. Ma ci sono anche cose su cui non possiamo fare niente. Anche nelle mani migliori, la rinoplastica ha dei limiti, dei confini ed è importante che questi siano affrontati, chiariti e soprattutto accettati prima di sottoporsi all’intervento.
Un naso “storto” può essere migliorato, ma non raddrizzato alla perfezione. Un naso grande può essere rimpicciolito, ma non potrà mai essere piccolo. Una punta larga può essere migliorata, ma non potrà mai essere strettissima. E così, può succedere che il risultato della chirurgia non piaccia del tutto.
“Ho già fatto la rinoplastica, ma non sono soddisfatto. Io voglio il naso di Brad Pitt!” A volte alcuni pazienti si presentano accusando l’ultimo chirurgo di essere il responsabile di tutti i loro problemi, altre volte non fanno quasi menzione delle loro esperienze precedenti. In ogni caso vogliono, pretendono, insistono; il loro naso deve essere rimpicciolito, accorciato… come hanno deciso loro.
Aspettative irrealistiche (forme e dimensioni nasali chirurgicamente irrealizzabili) e desideri discutibili (nasi tecnicamente realizzabili, ma non adatti a quel particolare viso) sono i tranelli che il chirurgo deve evitare. Per il bene suo e del suo paziente.
Un viaggio di mille miglia comincia con un primo piccolo passo; ogni nuova impresa, ogni nuova attività, ogni nostra fatica richiede un primo piccolo passo. Anche la rinoplastica è un viaggio, con i suoi preparativi, le sue valige, le sue guide turistiche, la sua cartina geografica e la sua meta: un naso proporzionato che respira bene.
Le tappe principali sono costituite dalla prima visita, dagli accertamenti preoperatori, dall’intervento chirurgico vero e proprio, dalla terapia postoperatoria e dai controlli a distanza. In molti casi il momento più difficile non è quello dell’intervento, ma il primo incontro con lo specialista. Ma come dialogare con il chirurgo? E cosa chiedergli?
Il chirurgo e il suo paziente hanno molti punti su cui collaborare per migliorare il risultato dell’intervento. Ecco i principali:
Definizione degli obiettivi. Il paziente deve chiarire bene quali sono i suoi desideri, le sue aspettative. Può succedere che il paziente chieda un miglioramento estetico del naso, o più generalmente del volto, senza riuscire a spiegare con precisione che cosa non va. In questo caso bisogna far emergere, attraverso un tranquillo e approfondito colloquio, i veri desideri del paziente. E per far questo, non c’è dubbio, lo studio delle fotografie del nostro naso costituisce il momento più importante del dialogo tra medico e paziente.
Studio dello stato di salute generale. Prima di un intervento al naso è importante raccontare la propria storia, le malattie che abbiamo avuto e gli interventi chirurgici ai quali ci siamo sottoposti in passato. Ma anche eventuali allergie sono importanti. Non dobbiamo avere segreti con il chirurgo! In ogni caso, prima dell’intervento, il paziente dovrà sottoporsi ad alcuni esami del sangue e a Elettrocardiogramma per una verifica del suo stato di salute.
Studio della funzionalità respiratoria. A tutti i miei pazienti richiedo sempre una TAC del massiccio facciale per sapere se il setto è deviato e se ci sono altri ostacoli a una buona respirazione. In questi casi, l’intervento chirurgico non servirà solo a migliorare esteticamente il naso ma anche a respirare meglio attraverso le narici.
Preparazione psicologica all’intervento. Forse hai paura? Vorresti migliorare il tuo naso ma non hai il coraggio necessario per sottoporti all’intervento? Non nascondere al chirurgo quello che provi. Chi si occupa di chirurgia è abituato a essere un po’ psicologo e il sostegno e i consigli che ti può dare sono, nella maggioranza dei casi, ciò che ti serve a superare questa difficoltà.
Terapia postoperatoria per un rapido ritorno alla vita di tutti i giorni. Nel periodo postoperatorio è di fondamentale importanza la cura e l’igiene del proprio naso per recuperare in fretta la funzionalità nasale.
Su questi e tanti altri punti, una franca e attiva collaborazione ha un effetto benefico sul risultato e sull’esperienza che il paziente si accinge a vivere.