Roma, 17 maggio 2017 – Dopo la Conferenza Stato-Regioni in cui è stata espressa l’intesa sui decreti della riforma della PA di cui a: testo unico sul pubblico impiego, valutazione dei dipendenti pubblici, riordino della dirigenza delle Asl; il Ministro Madia ci ha riconvocati per avere una sorta di giudizio finale complessivo e per gli ultimi suggerimenti, avvertendo però che non era sua intenzione intaccare l’intesa raggiunta con le Regioni e che i suggerimenti per le eventuali ultime modifiche per essere raccolti dovevano rispettare il perimetro.
Come noto, i punti principali dell’intesa sulla riforma del pubblico impiego assunto con le regioni stanno in una maggiore flessibilità sui piani di recupero per gli enti in rosso, in modo da non compromettere i fondi per i premi, il riconoscimento del merito e della premialità; i sistemi per la misurazione dei risultati raggiunti dall’organizzazione e dei risultati raggiunti dai singoli dipendenti, il potenziamento dei processi di valutazione indipendente del livello di efficienza e qualità dei servizi e delle attività delle amministrazioni pubbliche e degli impatti da queste prodotti, anche mediante il ricorso a standard di riferimento e confronti, c’è poi l’impegno a far rientrare nelle stabilizzazioni anche i lavoratori socialmente utili; e a includere nel programma di assunzioni straordinarie anche coloro che hanno maturato i tre anni previsti oltre che in una amministrazione, anche in una società ‘in house’.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nell’esprimere l’intesa sul provvedimento, ha però evidenziato e sottoposto al Governo alcuni emendamenti contenuti in un documento consegnato all’esecutivo durante la Conferenza Stato-Regioni. L’intesa tra Governo e Regioni sui decreti era fondamentale per l’avvio dei rinnovi contrattuali per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici che da sette anni aspettano un aumento della busta paga.
“Attendiamo il testo definitivo per esprimere un giudizio compiuto, ma nell’incontro di oggi abbiamo ribadito che, al momento, la promessa di restituire alla contrattazione il giusto peso e la piena titolarità non si è concretizzata e continuano a permanere vincoli eccessivi su tutti gli aspetti relativi al rapporto di lavoro”, così Adamo Bonazzi, Segretario generale FSI e USAE ha commentato l’esito dell’incontro di questo pomeriggio sul testo unico del pubblico impiego con il ministro Marianna Madia.
E ha continuato: “Dopo la presentazione dei decreti attuativi della delega Madia ci siamo confrontati con le commissioni parlamentari affinché il testo unico risultasse coerente con la nostra visione e consentisse la piena ripresa della contrattazione nei diversi comparti della pubblica amministrazione dopo anni di blocco, ma nel testo che non solo non supera tutte le parti punitive inserite con la 150/2009 e la rilegificazione del rapporto di lavoro pubblico, ma per certi aspetti le peggiora, inserendo una serie di norme sulle presenze, l’assenteismo e la valutazione della perfomance individuale, assolutamente ingiustificate”.
“In più continua a persistere una discrasia sulle funzioni della polizia locale che ha le stesse competenze della polizia di stato ma ha un inquadramento giuridico differente che dovrebbe essere almeno in parte risolto in sede di emissione della direttiva contrattuale”, ha concluso Bonazzi.
fonte: ufficio stampa