Arezzo, 12 maggio 2023 – L’urologia dell’ospedale San Donato di Arezzo diretta dal dott. Michele De Angelis è tra le prime in Toscana per volumi di attività robotica tanto che un importante riconoscimento è arrivato anche da oltre oceano poiché lo studio sulla ricostruzione vescicale in robotica, portato avanti dal reparto e condotto dal dott. Filippo Annino, direttore della UOS di Urologia Robotica dell’ospedale S. Donato è stato selezionato per essere presentato nei giorni scorsi all’Aua uno dei più importanti convegni a livello mondiale di urologia che si è tenuto a Chicago.
“Abbiamo presentato i risultati di un lavoro scientifico in cui si sono analizzati i risultati funzionali a breve e lungo termine della vescica ricostruita con una parte di intestino, dopo un intervento di asportazione della vescica per tumore. La ricostruzione con il robot permette minor dolore e un recupero molto più rapido per il paziente. La ricostruzione è più precisa e permette dei risultati funzionali molto buoni con conseguente miglioramento dell’impatto sulla qualità di vita di questi pazienti. Lo studio in questione è stato inoltre pubblicato sulla rivista europea di urologia European Urology Open science, a disposizione gratuitamente per tutta la comunità scientifica e non solo”.
La casistica robotica della Asl Tse, sia in ottica di urologia che multidisciplinare, è ampiamente in linea con quella dei centri HUB universitari e anche nel confronto di area vasta l’utilizzo del robot è oramai giunto a degli standard molto elevati sia in termini di gestione che di risultati clinici.
“Ad Arezzo facciamo 60/70 interventi l’anno di questo tipo ed abbiamo iniziato oltre 10 anni fa – spiega Annino – abbiamo fatto e stiamo facendo formazione sulla tecnica di cistectomia e neovescica robotica a vari centri italiani a Napoli, Pesaro, Bergamo, Benevento, Ancona”.
Tuttavia l’attività robotica complessiva dell’urologia supera i 330 interventi annui con oltre 3500 interventi all’attivo. Ovviamente questo non sarebbe stato possibile senza un grande lavoro di squadra e senza il coordinamento del direttore il dott. Michele De Angelis.
“Non solo i numeri ma nello specifico i risultati di questo intervento sono frutto di un impegno di tutte le figure assistenziali. Abbiamo infatti disegnato in modo multidisciplinare, ormai alcuni anni fa, un protocollo di “Fast Track” (ndr percorso rapido) chiamato ERAS. Questo è stato costruito di concerto con gli anestesisti, i nutrizionisti, gli infermieri del reparto e della sala operatoria, nonché con la preospedalizzazione, perchè il recupero della funzione intestinale di questi pazienti è efficiente, oltre che per l’aspetto chirurgico preciso, solo se tutto l’iter: la preparazione a casa; la terapia antalgica; il supporto assistenziale nei giorni postoperatori; funziona come un orologio svizzero. Per capirci meglio, se tutto va come deve andare il paziente recupera la funzione intestinale dopo 2-3 giorni e va a casa dopo 4-6 giorni mentre una volta il ricovero durava oltre 2 settimane. Abbiamo capito ormai che se si salta anche solo un passaggio si può allungare il recupero anche di diversi giorni. Questo è un intervento delicato e i rischi di complicanze anche gravi non sono trascurabili, per questo va eseguito in centri con esperienza e per questo desta molto interesse scientifico a livello internazionale”.
L’attività di formazione e divulgazione da parte degli urologi del San Donato non si ferma qui. “Nei prossimi giorni siamo invitati a presentare a Roma la tecnica di neovescica robotica durante il congresso nazionale AURO urologi ospedalieri, mentre a Milano, durante il congresso IEA (Italian Endourological Association), eseguiremo a quattro mani, insieme al dott. Richard Gaston, urologo di fama mondiale di Bordeaux e mio mentore, la dimostrazione della tecnica con un intervento in diretta”.