Orbassano (TO), 3 luglio 2021 – Nei giorni scorsi presso la Struttura Complessa a direzione Universitaria (SCDU) di Ortopedia e Traumatologia della AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO), diretta dal prof. Filippo Castoldi, centro di eccellenza per la chirurgia della spalla e del gomito, si è svolto un intervento di particolare difficoltà e rarità.
Un paziente, al 4° intervento di revisione della spalla destra, è stato sottoposto a ricostruzione di parte della scapola con componente custom made in Titanio per ripristinare la porzione mancante di glenoide e permettere l’impianto di protesi inversa da revisione per il recupero della funzione (specifiche sulla metodologia dell’intervento di seguito).
Lo studio preoperatorio si è svolto sulla base della Tomografia Computerizzata (TC) eseguita secondo un protocollo definito che ha permesso di pianificare, con software dedicato, la ricostruzione della articolazione. La porzione di glenoide/ scapola sostituita da titanio rappresenta un “intarsio” che tramite guide apposite è stato impiantato per la ripresa della mobilità.
Si tratta del secondo intervento, eseguito in Azienda, con questa metodica che per la patologia ogni volta ha caratteristiche proprie diverse. Il paziente è già stato dimesso con un programma riabilitativo di ripresa rapida della funzione. Aumentano i numeri di impianti perfezionandosi le tecniche ed i materiali.
Nel dettaglio sono due le tipologie di impianto protesico di spalla: anatomico, che riproduce perfettamente la morfologia dei capi articolari secondo natura e quello Inverso che ribalta la posizione delle superfici articolari con quella concava dal lato omerale e quella convessa dal lato glenoideo.
I risultati clinici di un impianto di protesi di spalla hanno oggi raggiunto livelli eccellenti, tale successo è dovuto al miglioramento delle conoscenze della patologia e della tecnica. Molto si è sviluppato in ambito di preparazione dell’intervento con software dedicati per pianificare l’impianto della protesi.
Si utilizza lo studio TC che viene elaborato da programmi che presentano al chirurgo i dettagli della anatomia scheletrica dei capi articolari, permettendo di preventivare le difficoltà e le correzioni che devono essere messe in atto per raggiungere la perfezione. A questo si aggiungono protesi dedicate alla correzione della deformità esistente ossea.
Si parla oggi di glenoidi augmentate cioè con forma asimmetrica variabile che permette di colmare i difetti esistenti; come accade per gli altri distretti articolari sottoposti ad un numero elevato di sostituzioni protesiche, aumentando i casi di primo impianto protesico di spalla, aumentano anche le revisioni chirurgiche. In questo caso il patrimonio osseo a disposizione per la fissazione delle componenti protesiche nuove può essere ridotto.
I casi di revisione protesica di spalla sono complessi per tecnica e per difficoltà, scarsa qualità dei tessuti e rischio infettivo, pertanto si richiedono capacità chirurgiche particolari e tecnologie a volte ad hoc per il caso specifico, sono procedure che fanno parte della chirurgia che un centro di riferimento per la cura della patologia della spalla svolge.