Ricerca sulle malattie neuromuscolari, al via un progetto per terapie geniche innovative

Padova, 9 aprile 2025 – È stato presentato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi presso la sede della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata ETS, un programma di ricerca che sarà condotto presso l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova e finanziato da Fondazione Telethon e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo) per un totale di 5,3 milioni di euro.

Il progetto di ricerca – che avrà una durata quinquennale – ha l’obiettivo di dimostrare le potenzialità di una nuova piattaforma terapeutica che combina approcci innovativi per massimizzare l’effetto terapeutico e superare i limiti di utilizzo della terapia genica nelle malattie rare neuromuscolari, per la maggior parte delle quali non esiste ancora un trattamento efficace.

Il muscolo, infatti, è un organo difficile da raggiungere e trattare con la terapia genica o altri farmaci innovativi, che sono stati già messi a punto favorevolmente per altre patologie. La scarsa efficienza nel correggere geneticamente le fibre muscolari e la risposta immunitaria generata dall’uso di vettori di origine virale sono tra i limiti principali che finora hanno ostacolato l’applicazione della terapia genica nelle malattie neuromuscolari. Inoltre, la diagnosi di queste patologie arriva spesso tardi, quando la perdita di massa e forza muscolare è già presente e non può essere ripristinata dalla terapia genica che, correggendo il difetto genetico, può preservare solo le fibre muscolari esistenti e non quelle già perse.

La parte scientifica del programma di ricerca, valutata da una commissione internazionale di esperti e finanziata da Fondazione Telethon, coinvolgerà 4 gruppi di ricerca dell’Istituto VIMM e sarà coordinata da Marco Sandri, del Laboratorio di Fisiopatologia Molecolare Neuromuscolare, insieme a Carlo Viscomi del Laboratorio di Bioenergetica Neuromuscolare, Maria Pennuto del Laboratorio di Patologia Neuromuscolare e Francesco Chemello del Laboratorio di Editing Genico Neuromuscolare.

Il progetto sarà co-finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (Cariparo), che sosterrà il lavoro di altri gruppi di ricerca del VIMM dedicati allo sviluppo di piattaforme di tecnologie all’avanguardia impiegate nel progetto, quali per esempio organoidi, biobanche di tessuti, analisi bioinformatica, coordinati da Bert Blaauw (Laboratorio di Fisiologia Neuromuscolare), Anna Urciuolo (Laboratorio di Ingegneria Neuromuscolare), Elena Pegoraro (Laboratorio di Clinica Neuromuscolare), Cristina Mammucari (Laboratorio di Omeostasi del Calcio Neuromuscolare).

L’approccio genetico combinato si concentrerà su 3 malattie neuromuscolari ereditarie, ancora orfane di cura: la distrofia muscolare di Duchenne, l’atrofia muscolare spinale bulbare (o malattia di Kennedy) e la miopatia mitocondriale da mutazioni nel gene POLG.

“Il muscolo è un organo piuttosto difficile da raggiungere con la terapia genica, cioè con tutti quegli approcci innovativi che mirano a correggere il difetto genetico responsabile. Ispirandoci a quanto sta già dando risultati interessanti nell’ambito di malattie multifattoriali ad ampia diffusione come tumori, diabete, obesità o disturbi autoimmuni, proveremo a valutare anche in malattie neuromuscolari di origine genetica un approccio combinato, che da una parte preservi e promuova il più possibile la salute delle fibre muscolari e dall’altra corregga lo specifico difetto genetico responsabile. Questo obiettivo la raggiungeremo grazie agli strumenti più innovativi oggi disponibili nella ricerca biomedica” ha spiegato il Principal Investigator del VIMM Marco Sandri.

“Per cominciare, ci concentreremo su tre patologie ancora orfane di cura: la distrofia muscolare di Duchenne, l’atrofia muscolare spinale bulbare e la miopatia mitocondriale da mutazioni nel gene POLG – prosegue Sandri – Per superare questi limiti assoceremo il DNA editing per la correzione del gene mutato con l’uso di piccole molecole di RNA in grado di promuovere la crescita e la funzionalità muscolare. Grazie alla ricerca di base, supportata anche da Fondazione Telethon, abbiamo imparato a conoscere quali sono i segnali molecolari che controllano la crescita dei muscoli, il loro metabolismo energetico, e che preservano innervazione e la produzione della forza o promuovono la re-innervazione e l’aumento di forza”.

“Queste molecole potranno perciò diventare bersagli su cui intervenire per mantenere le fibre in salute. L’RNA, che tutti hanno imparato a conoscere durante l’emergenza Covid, è una molecola molto versatile, che possiamo disegnare e modificare per ottimizzare il target terapeutico e la sua l’azione in base al tipo di malattia, all’età e al sesso dei pazienti. Ci avverremo anche della collaborazione del Centro nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA, nato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e coordinato proprio dall’Università di Padova”, conclude Sandri.

Padova è storicamente una città in cui Fondazione Telethon ha sempre investito in ricerca, già dai primi anni di attività: con ben 43,5 milioni di euro investiti ad oggi è in assoluto la quarta città in termini di impieghi dopo Milano, Roma e Pozzuoli, la terza se parliamo di investimenti extramurali e non si considerano i due Istituti della Fondazione di Milano e Pozzuoli.

“Al VIMM lavorano numerosi gruppi focalizzati sullo studio dei meccanismi alla base delle malattie neuromuscolari e mitocondriali, patologie rare per cui nella maggior parte dei casi non c’è ancora una cura definitiva e che comportano sintomi invalidanti che hanno un importante impatto sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie, e richiedono un’assistenza completa. Inoltre, Padova è sempre stata un punto di riferimento importante per la ricerca sulle malattie neuromuscolari. Per questo, abbiamo deciso di investire in questo progetto speciale, che promuove la collaborazione tra più ricercatori e beneficia delle competenze, tecnologie e infrastrutture di un istituto all’avanguardia come il VIMM”, ha spiegato Celeste Scotti, direttore ricerca e sviluppo Fondazione Telethon.

“La ricerca e l’innovazione hanno un ruolo fondamentale nell’ambito della salute pubblica e costituiscono le fondamenta su cui poggia il benessere delle comunità. Fondazione Cariparo ha da sempre tra le sue linee di indirizzo il sostegno alla ricerca scientifica, consapevole che intervenire in quest’ambito significa investire nel futuro della salute globale. VIMM e Fondazione Telethon sono due eccellenze indiscusse. Non potevamo quindi che scegliere di metterci convintamente al loro fianco nel comune intento di far progredire la ricerca sulle malattie rare neuromuscolari”, ha commentato Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

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