Perugia, 24 giugno 2019 – L’Incubatore della ricerca applicata e delle start up innovative dell’Università degli Studi di Perugia è stato inaugurato questa mattina al Polo d’Ingegneria. Una realizzazione con la quale l’Ateneo porta a compimento un progetto in linea con un lungo e consolidato impegno istituzionale a favore del trasferimento tecnologico e della promozione e creazione di imprese innovative.
“Con l’inaugurazione dell’incubatore il nostro Ateneo si pone sempre più al servizio della ricerca, dell’innovazione e soprattutto del territorio”, ha dichiarato il Rettore Franco Moriconi, intervenendo alla cerimonia di presentazione del progetto nell’Aula Magna del Polo di Ingegneria.
“Accompagneremo, sostenendole e valorizzandole, idee sperimentali che nel panorama attuale ritengo possano davvero fare la differenza – ha aggiunto il prof. Moriconi – Tali idee trarranno indubbio beneficio dai servizi e dai saperi multidisciplinari che l’Università ha il dovere, lo sottolineo, di condividere con la collettività. Abbiamo sempre creduto in questa visione e oggi facciamo un ulteriore, importante, balzo in avanti in questo percorso, lungo il quale fortunatamente non siamo soli, avendo al nostro fianco altre istituzioni che operano nella medesima direzione. Vorrei sottolineare, a questo proposito, il ruolo fondamentale della Regione, che ha condiviso fattivamente lo spirito di questo progetto, garantendo un importante cofinanziamento”.
“Un incubatore è un luogo destinato a ospitare iniziative di impresa collegate alla ricerca che si chiamano spin off: l’Università degli studi di Perugia è impegnata in questo campo oramai da parecchi anni – ha rimarcato il prof. Loris Nadotti, delegato ai brevetti, innovazione e trasferimento tecnologico e coordinatore dell’Incubatore, rappresentanti delle Istituzioni ed esponenti di spin off accademiche – Abbiamo cominciato nel 2004 e di queste imprese ne abbiamo fatte nascere più di 50, una trentina sono ancora attive, crescono e sono una realtà produttiva. Le attività di queste imprese innovative danno luogo a fenomeni di contaminazione: è importante che tali imprese possano essere ospitate, in una fase di avvio, in un luogo che sfrutti gli effetti della prossimità, dove si possa massimizzare quella è che la cultura della innovazione: laddove c’è la ricerca universitaria questa possibilità è molto più marcata”.
“L’incubatore – ha spiegato ancora il prof. Nadotti – è stato realizzato dall’Università degli Studi di Perugia ma ha goduto di sostegno significativo da parte della regione Umbria che ci ha aiutato a completare l’opera con gli stanziamenti per gli allestimenti dell’incubatore. Fa parte di un progetto più ampio, quello del LivingLAB, che punta a far diventare l’Umbria una regione basata sulla conoscenza, sull’uso a fini produttivi della ricerca”.