Catania, 20 ottobre 2020 – Dopo l’aumento di contagi registrato tra gli operatori sanitari che ha interessato 12 unità di personale sanitario operativi presso l’ostetricia/ginecologia/pronto ostetrico/sala parto del Policlinico di Catania – e la nostra richiesta di chiusura ottenuta il 6 ottobre scorso – è arrivata la decisione di aprire la sala parto del Policlinico di Catania.
Ad annunciarlo Calogero Coniglio segretario regionale e territoriale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei, insieme ai componenti della segreteria Salvatore Bellia e Maurizio Cirignotta.
“Avevamo chiesto inoltre la sanificazione e la bonifica dell’intera area interessata secondo quanto previsto dalla circolare n° 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, e infine di sottoporre il personale ad obblighi di vigilanza e al tampone, nonché all’adozione di tutte le misure prescritte in caso di esposizione al contagio”.
“Attestata la negatività ai tamponi effettuati a carico dei dipendenti coinvolti, con grande soddisfazione annunciamo che la sala parto del Policlinico riapre. Stamattina la direzione generale ci ha comunicato che è stata disposta la riattivazione. La struttura che serve un’area metropolitana come la città di Catania è garanzia di sanità per un numero importante di utenti”.
“La Fsi-Usae è orgogliosa del contributo che ha saputo dare e continua a dare in questa grave emergenza sanitaria. Ma il vero ringraziamento sentito va ai medici, agli infermieri e a tutto il personale che lavora in prima linea. Siamo lieti per la celere riattivazione, i cittadini non hanno avuto disagi, la continuità assistenziale è stata garantita nel reparto di ostetricia e ginecologia della stessa azienda”.
“Il direttore ci ha comunicato che ha però urgentemente bisogno di infermieri, quelli in dotazione non bastano, pescare dalle graduatorie è diventato difficile. L’azienda ha invitato gli infermieri dipendenti della stessa azienda in possesso di competenze specifiche nell’assistenza in terapia intensiva Covid, a manifestare la disponibilità ad essere impiegati in tali ambiti”.
“L’azienda sta per attivare altri 100 posti letto Covid e sta facendo uno sforzo straordinario per reperire infermieri, il sistema regge anche se gli afflussi nei pronto soccorso nelle strutture della città continuano a essere numerosi di pazienti che entrano con complicazioni polmonari. In azienda nelle due rianimazioni Covid, in malattie infettive, in medicina d’urgenza, in totale sono ricoverati 80 pazienti Covid, parecchi intubati. Visto l’aumento dei contagi sul territoriale regionale dal 16 ottobre saranno accorpate le due unità operative di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Marco, in quanto le direttive regionali hanno individuato il presidio San Marco quale struttura di riferimento Covid per l’area materno-infantile”.
“La Fsi-Usae è dalla parte dei Lavoratori e dei cittadini, le rivendicazioni nascono da una scelta responsabile, e che si basa su un principio semplice: la tutela della loro salute, continueremo a monitorare l’attività delle aziende sanitarie e ospedaliere, la loro organizzazione e il rispetto dei protocolli”.