Arezzo, 2 maggio 2019 – Un elettrostimolatore del pavimento pelvico donato alla Ginecologia dell’ospedale di Arezzo. È il gesto importante realizzato da AMMI (Associazione mogli dei medici) e Calcit per un investimento complessivo di 9mila euro.
Lo strumento è stato consegnato questa mattina. Erano presenti il direttore dell’ospedale Massimo Gialli; il direttore della Ginecologia Ciro Sommella; il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli; la presidente dell’AMMI Tiziana Baldoncini; il responsabile dell’Unità Operativa del pavimento pelvico Stefano Rosadi; il direttore dell’Ostetricia Patrizia Petruccioli e una delle ostetriche, Eleonora Catani.
“Con questo strumento l’ospedale può attivare un nuovo servizio dedicato alla rieducazione del pavimento pelvico. È rivolto a tutte le donne che manifestano una patologia della muscolatura pelvica e necessitano pertanto di una terapia o un potenziamento di tale muscolatura – spiega Sommella – Possono essere patologie a carattere urinario, prolasso genitale, ipertono e dolore pelvico o disfunzioni sessuali. Inoltre è indicato anche per le donne nel post-partum, anche se hanno avuto taglio cesareo, che intendono rafforzare la muscolatura anche in assenza di patologia per la prevenzione da problematiche future”.
“L’ambulatorio sarà gestito da un’ostetrica che svolgerà l’inquadramento clinico con valutazione del pavimento pelvico e sceglierà la terapia più idonea in collaborazione con gli specialisti o il medico di medicina generale – spiega Patrizia Petruccioli – Le prenotazioni tramite Cup prenderanno il via da metà maggio. La prima visita prevede l’apertura di una cartella clinica personale, l’inquadramento del caso clinico della paziente (anamnesi, visita, PC test, PP stop, diario minzionale) e poi inizieranno le sedute di terapia con il macchinario”.
Lo strumento è dotato di programmi studiati appositamente per i vari casi clinici (ce ne sono circa 30 diversi), che prevedono fasi di “stimolazione passiva” (elettrostimolazione) e fasi di ginnastica attiva (biofeedback), utilizzando una sonda vaginale che verrà fornita ad ogni donna e che verrà usata per tutto il ciclo della terapia (se necessario, anche per i cicli successivi).
Alla donna verranno inoltre insegnati gli atteggiamenti di postura, respirazione e tutto ciò che deve essere modificato per permettere un reale miglioramento clinico.
“La nascita dell’ambulatorio offrirà un’opportunità di riabilitazione, educazione e prevenzione di patologie che condizionano fortemente la vita della donne. Troppo spesso questi sono argomenti sottaciuti ma non deve essere così. L’invito alle donne è di parlarne con il proprio medico e di attivarsi per poter stare meglio” ha concluso Rosadi.