Roma, 28 giugno 2022 – È considerato il ‘Nobel’ della reumatologia, il più prestigioso premio al mondo in questo settore e quest’anno, il Carol Nachman Preis, è andato alla professoressa Maria Antonietta D’Agostino, direttrice della UOC di Reumatologia di Fondazione Policlinico Gemelli e ordinario di Reumatologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il premio, giunto alla sua cinquantesima edizione, è conferito dalla città tedesca di Wiesbaden a scienziati che abbiano dato un contributo straordinario alla reumatologia internazionale. Viene assegnato da un board di 12 componenti che valuta il lavoro fatto dai ricercatori negli ultimi 10 anni, nei diversi ambiti della reumatologia (ricerca di base, traslazionale o clinica). Dal 1972, anno della prima edizione, sono stati insigniti del premio 82 reumatologi.
La prof.ssa D’Agostino divide il Carol Nachman 2022 con uno dei suoi mentori, il prof. Maarten Boers, professore di Epidemiologia Clinica e direttore del Centro di reumatologia e immunologia dell’Università di Amsterdam, dove la prof.ssa D’Agostino ha lavorato come visiting professor nel 2016.
“La professoressa D’Agostino – recita la menzione del premio assegnato il 24 giugno – viene insignita del premio Carol Nachman perché è stata la prima a riconoscere l’importanza della visualizzazione ecografica dell’entesite (l’infiammazione della zona di inserzione del tendine sull’osso), nella diagnosi precoce delle spondiloartriti e come parametro prognostico. È grazie alle sue ricerche e alla loro implementazione all’interno di programmi educativi e libri di testo che l’ecografia ha trovato il suo posto nell’assistenza dei pazienti con malattie reumatologiche in Europa e nel resto del mondo”.
“L’entesite – spiega la prof.ssa D’Agostino – rappresenta la lesione cardine della transizione dalla psoriasi, all’artrite psoriasica. Il fatto che potesse essere diagnosticabile attraverso l’ecografia articolare è stata una scoperta che ha dato enorme impulso a tutta la ricerca nel campo dell’artrite psoriasica e delle spondiloartriti”.
“Ho dedicato tutto il mio PhD alla standardizzazione dello sviluppo dell’ecografia come strumento di misura delle patologie articolari o extra-articolari – prosegue la prof.ssa D’Agostino – e ho sviluppato una metodologia di validazione ad hoc delle metodiche di imaging, da utilizzare come biomarcatori, all’interno dell’OMERACT*”.
Grazie agli studi della prof.ssa D’Agostino, l’ecografia articolare oggi è la metodica di riferimento per lo studio delle entesiti, delle sinoviti, e di tutte le lesioni infiammatorie articolari in tutto il mondo e, insieme alla risonanza magnetica nucleare, è oggi considerata non solo un’indagine tra le più accurate per i pazienti con patologie reumatologiche, ma anche uno strumento di misura validato da utilizzare negli studi clinici, per valutare gli esiti di un trattamento o l’evoluzione di una patologia.
Il premio Carol Nachman, che prevede l’elargizione di un grant di 37.500 euro, è giunto quest’anno alla sua 50° edizione. È intitolato al suo fondatore, Carol Nachman, cittadino onorario di Wiesbaden e gestore del casinò della città. Cinquant’anni fa, Nachman e il reumatologo prof. Klaus Miehlke, hanno istituito questo prestigioso premio, con l’intento di onorare il lavoro dei medici e degli scienziati impegnati nella lotta alle patologie reumatologiche.
Annals of Rheumatic Diseases (gruppo BMJ) dedica ogni anno un editoriale ai vincitori. La cerimonia di premiazione è preceduta il giorno primo da una laudatio nel salone delle feste del Municipio di Wiesbaden, seguita dalla firma dei vincitori nel ‘Libro d’Oro’ della città, che negli anni ha collezionato firme di celebrities come la Regina Elisabetta II, John F. Kennedy, Mikhail Gorbaciov e il Dalai Lama.
Il premio è stato quindi consegnato ai vincitori venerdì 24 giugno, presso il Casinò di Wiesbaden, dal sindaco di Gert-Uwe Mende e dal presidente del consiglio comunale Gerhard Obermayr, alla presenza del Console Generale d’Italia a Francoforte, Andrea Esteban Sama.
*Omeract (Outcome Measures in Rheumatology) è un’iniziativa scientifica indipendente promossa da una serie di stakeholder internazionali, interessati nella misurazione degli esiti clinici in ambito reumatologico; consta di 35 gruppi di lavoro ed ha prodotto finora circa 2.300 tra pubblicazioni e comunicazioni ai congressi. Fondatore di OMERACT è il professor Maarten Boers, che quest’anno divide il premio con la professoressa D’Agostino, che fa parte del gruppo esecutivo OMERACT come responsabile della validazione dei biomarcatori per gli studi clinici interventistici e osservazionali.