Roma, 3 giugno 2020 – “Dobbiamo ricominciare a far funzionare quella rete territoriale che si è dimostrata essere l’anello un po’ debole in questa pandemia”. Così il direttore generale delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Ministero della Salute, Rossana Ugenti, intervenendo a un webinar sulla cronicità moderato dal direttore dell’agenzia Dire, Nico Perrone.
“È necessario far ripartire l’assistenza ai malati cronici – ha proseguito Ugenti – che durante l’emergenza sanitaria è stata rallentata ma non dimenticata. Da parte nostra c’è attenzione e a dimostrarlo ci sono una serie di misure che abbiamo adottato”.
Già nel decreto legge 9 marzo 2020 n.14 (Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione all’emergenza COVID-19, ndr), ricorda la dirigente del Ministero, era previsto all’articolo 5 “un incremento delle ore della specialistica ambulatoriale. Per cui fin dai primi provvedimenti adottati dal governo c’è stata attenzione a questo settore – ha sottolineato Ugenti – e sono stati finanziati 6 milioni di euro finalizzati proprio all’incremento della specialistica ambulatoriale”.
Per la presa in carico dei pazienti, poi, sono state istituite le USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale, una norma “veramente importante – secondo la dirigente del Ministero – che le Regioni stanno attivando e realizzando. La finalità di questa norma era quella di consentire ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta l’attività assistenziale ordinaria e quindi l’assistenza a tutti quei malati cronici che non avevano contratto il Covid e per i quali però non si poteva appunto dimenticare l’attività assistenziale. Abbiamo creato questa unità speciale proprio perché il malato affetto da Covid che non necessita di ricovero ospedaliero venga sempre preso in carico dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta, con una gestione a domicilio attraverso le USCA”.
Con il Decreto Rilancio è stato inoltre previsto all’interno delle USCA anche l’inserimento degli specialisti ambulatoriali convenzionati interni, quindi “c’è tutta una rete che è stata predisposta proprio per la presa in carico e l’assistenza – ha aggiunto Ugenti – con il coinvolgimento anche dei medici specialisti ambulatoriali interni. A questo abbiamo aggiunto anche la norma per un ulteriore sviluppo dei servizi infermieristici, con l’assunzione (dal primo gennaio 2021) a tempo indeterminato di ben 9.600 infermieri, con l’introduzione dell’infermiere di famiglia e di comunità. Infine, ci siamo preoccupati dell’inserimento nelle USCA di 600 assistenti sociali”, ha concluso.