Catania, 16 agosto 2018 – “La notizia dell’apertura in tempi celeri del pronto soccorso del presidio ospedaliero Policlinico, non può che renderci soddisfatti essendo una struttura nuova che ormai da tempo deve essere messa a disposizioni dei catanesi. Non possiamo però nascondere le nostre preoccupazioni su quello che sarà il valzer dei pronto soccorso, in assenza di un preciso scadenziario”.
È quanto dichiarano i segretari provinciali delle federazioni Ugl sanità e Ugl medici, Carmelo Urzì e Aurelio Guglielmino, con il coordinatore nazionale del settore docenza e dirigenza della Ugl università, Raffaele Lanteri, che aggiungono: “In passato, anche in occasione di tavoli tecnici alla presenza dell’amministrazione comunale, dell’assessorato regionale della salute e delle parti sociali, si era trovato un accordo di massima sulla chiusura del pronto soccorso del Vittorio Emanuele e la contestuale apertura di quello del Policlinico, soltanto al momento in cui sarebbe stato attivato il punto di emergenza dell’ospedale San Marco di Librino, ma anche si sarebbe provveduto alla conclusione dei lavori di potenziamento del pronto soccorso del nosocomio Garibaldi di Catania centro.
A nostro avviso sono queste le condizioni di sicurezza minime che devono essere rispettate per garantire una fruibilità di cure a tutta l’utenza della città e delle sue periferie, poiché non bisogna dimenticare come l’eliminazione del Vittorio Emanuele comporti il naturale trasferimento degli utenti delle municipalità del centro al Garibaldi con conseguente sovraffollamento e prolungamento dei tempi di attesa che, specialmente in questo periodo, stanno raggiungendo livelli inaccettabili.
Facciamo, quindi, appello al buon senso considerato che in ballo ci sono soldi pubblici e, soprattutto, cittadini utenti che per noi non possono assolutamente essere di serie A o di serie B – sottolineano Urzì, Guglielmino e Lanteri – Tutto questo sta però avvenendo in un momento particolare per la sanità provinciale, con i manager delle strutture dichiarati decaduti dalla Corte costituzionale e non ancora sostituiti, ma anche con una rete ospedaliera non proprio perfetta e con l’impossibilità a prorogare i contratti a tempo determinato ed il concomitante stop ai concorsi.
Auspichiamo ancora una volta, quindi, la nomina di manager ‘traghettatori’ e ci auguriamo che la commissione possa essere celere nell’espletamento delle procedure concorsuali così da poter avere governance definitive con le quali potersi confrontare e fare programmazione, ma chiediamo anche la revoca della circolare assessoriale che prevede la perentoria applicazione del Decreto Balduzzi in modo da evitare la sofferenza delle strutture ospedaliere a causa dell’esiguo personale in servizio. Vogliamo evitare che i cittadini rimangano senza cure e i medici senza lavoro”.