Pavia, 13 settembre 2018 – Della Legge Gelli-Bianco, la n. 24 dell’8 marzo 2017, che porta il nome degli Federico Gelli e Amedeo Bianco, parlamentari che la proposero nella scorsa legislatura, si è parlato molto, perché rovescia il percorso delle richieste danni in campo medico. Qualcuno l’ha definita una “rivoluzione copernicana”, perché richiede, a chi promuove l’azione legale per malpractice, una produzione documentale che ne dimostri la fondatezza.
Una norma che vuole scoraggiare le “causa temerarie”, con richieste danni monstre, magari non confermate ma che, nel frattempo, hanno bruciato risorse. Insomma, in ogni caso, distorsioni a cui mettere fine, senza che venga meno la doverosa tutela di pazienti e il rispetto della professionalità medica.
Non solo, una legge che – alleggerendo la responsabilità in capo all’operatore sanitario a discapito di quella della struttura presso la quale lo stesso opera – si pone l’obiettivo di arginare il fenomeno speculare, quello della cosiddetta “medicina difensiva”, che vedeva molti professionisti sanitari indulgere in terapie e accertamenti diagnostici anche non necessari, nel timore di un’azione legale del paziente o dei famigliari, con aggravio di spesa per il SSN.
La norma contiene altro: introduce alcuni obblighi assicurativi, per professionisti e strutture, la conciliazione come passaggio necessario. Disciplinata anche la nomina dei periti, oltre che l’azione di rivalsa dell’azienda ospedaliera verso il professionista eventualmente responsabile.
La legge Gelli-Bianco, però, è oggi rimasta senza i decreti attuativi necessari al suo funzionamento, fatto che spinge i vari attori – medici, strutture, legali, magistrati e mondo assicurativo – a interrogarsi sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi perseguiti e su come si debba correttamente procedere.
Sarà così all’IRCCS Maugeri di Pavia dove, il prossimo 14 settembre, per tutta una giornata, a partire dalle 9,30 (Centro Congressi, via S. Maugeri 6), si incontreranno e discuteranno molti professionisti dei vari settori interessati, nel convegno “Responsabilità sanitaria: opportunità, criticità e prospettive ad un anno dalla Legge 24/2017 (Gelli/Bianco)”.
“L’incertezza derivante dalla mancata emanazione dei decreti attuativi – spiega l’avvocato Stefania Federico, direttore Affari legali della Maugeri a livello nazionale – spinge a valutare e analizzare attentamente le prassi createsi a un anno dall’emanazione della legge, con l’obiettivo di fornire risposte e indirizzi agli esercenti la professione sanitaria. I dubbi relativi alla responsabilità derivante dall’esercizio della professione rischiano infatti di generare un effetto opposto rispetto a quello perseguito dalla norma”.
Federico è la responsabile scientifica del workshop, insieme a Claudio Garbelli, direttore sanitario centrale della Maugeri, e Lorenzo Polo, medico legale, membro del consiglio direttivo della Federazione Medici legali italiani-FMLI.
“La sicurezza delle cure e della persona assistita, oggetto della Legge Gelli – prosegue la dirigente – rappresenta un obiettivo fondamentale per ICS Maugeri che, quale Società Benefit, persegue come finalità statutaria la cura dei pazienti, nel loro interesse prioritario”.
Fra i relatori, tra gli altri, anche Katia Pinto, magistrato del Tribunale di Lecce, Luca Franzi de Luca, vicepresidente della società assicurativa AON, Valeria Maggiani, avvocato pavese, Paolo Benazzo, giurista dell’Università di Pavia, e medici come l’infettivologo Raffaele Bruno, del San Matteo, Dario Caldiroli, anestesista del Besta Milano, e Pietro Preti, palliativista del IRCCS Maugeri Pavia.
L’iniziativa è valida per la formazione obbligatoria di medici e avvocati.