Roma, 1 marzo 2017 – L’AAROI-EMAC non accoglie con “squilli di tromba” l’approvazione definitiva della “Legge Gelli” sulla Responsabilità Professionale e sulla Sicurezza delle cure. A fronte di alcuni passi in avanti, permangono, secondo l’Associazione, criticità ed ambiguità che potrebbero ancora una volta penalizzare il personale sanitario e non tutelarlo dal rischio della denuncia “selvaggia”.
“Nel provvedimento sono del tutto assenti norme finalizzate a prevenire e scoraggiare le richieste di risarcimento pretestuose e/o infondate – spiega Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale AAROI-EMAC – Sebbene si trattasse di un tema di primaria importanza, non è stato preso in considerazione dal DDL approvato.
Permane, inoltre, l’ambiguità del richiamo alle Linee Guida, che non elimina il rischio di condizionamento da interessi non puramente scientifici, in certi casi già verificatisi, costituiti – ad esempio – da tentativi di annullare autoreferenzialmente i confini tra professioni sanitarie e tra discipline specialistiche mediche, con tutte le incognite derivanti dalle eventuali future “specializzazioni” non mediche. Senza sottovalutare il rischio che possano nascere in modo incontrollato “Linee Guida” sconfinanti in ambiti organizzativi del lavoro, influenzate dai criteri economicistici che ormai imperano in ogni ambito del nostro SSN.
Allo stesso tempo – sottolinea Vergallo – non vengono sciolti i nodi relativi ai casi di punibilità penale, rinviandone l’applicabilità all’onere, che permane, di provare di aver operato nel rispetto delle Linee Guida e Raccomandazioni e che le stesse siano adeguate al caso concreto. Il provvedimento non esclude inoltre il rischio per l’operatore sanitario di essere coinvolto direttamente in un’azione di risarcimento.
Si tratta soltanto di alcune perplessità – conclude il Presidente Nazionale AAROI-EMAC – che insieme a non poche altre ci impediscono di cantare vittoria. Al momento, non possiamo che accogliere l’approvazione del provvedimento con grande cautela anche in vista dei Decreti che dovranno essere approvati, e su cui speriamo non ci venga impedito di vigilare.”
fonte: ufficio stampa