Roma, 4 novembre 2016 – È un giudizio di soddisfazione quello che l’Anaao Assomed esprime nei confronti del ddl sulla responsabilità professionale approvato in Commissione Igiene e Sanità del Senato.
Il primo dato da apprezzare – commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise – è avere avviato l’iter per la approvazione definitiva, un segnale dell’attenzione del Parlamento e del suo impegno a portare a soluzione legislativa una tematica in campo da oltre 20 anni, con l’obiettivo di assicurare la serenità della relazione di cura tra medici e pazienti.
Positivo anche il richiamo alla centralità di un sistema di risk management all’interno di ogni azienda sanitaria, sia pubblica che privata, ed il fatto di avere accolto sia le richieste delle associazioni dei cittadini, sia quelle delle Organizzazioni sindacali dei medici, evitando sterili contrapposizioni. La novità più rilevante è, forse, nel passaggio dalla responsabilità contrattuale a quella extracontrattuale del medico dipendente, che dovrebbe arginare i comportamenti opportunistici e la lievitazione dei costi assicurativi.
Una buona notizia per la Professione, l’unica in questi giorni di bilancio annuale. Anche se non si è avuta la forza e il coraggio di disegnare un modello europeo di tipo “no blame”, basato sul principio dell’indennizzo e non del risarcimento, e di espellere reazioni avverse ed errori in sanità dall’ambito penale, le soluzioni proposte rimangono le migliori possibili nelle condizioni date. Di questo occorre ringraziare i due relatori, l’on. Gelli e il senatore Bianco, non a caso due medici, e la loro capacità di lavorare in sintonia per il continuo miglioramento del testo, un esempio virtuoso della possibile utilità della detestata navetta tra i due rami del Parlamento.
Certo, la medicina difensiva non scomparirà domani e i suoi fantomatici costi non saranno immediatamente recuperati. Molto dipenderà dall’esegesi che farà la magistratura e dalla volontà delle aziende di investire sulla gestione del rischio clinico, a cominciare dall’assicurare livelli organizzativi adeguati.
Non appaia, infine, fuor di luogo ricordare, in questi giorni drammatici che tra gli edifici da mettere in sicurezza gli ospedali rappresentano luoghi di lavoro ed un simbolo dello Stato e della sua capacità di assicurare soccorso ai cittadini quando e dove più ne hanno bisogno.
Auspichiamo ora che il Senato con l’esame in Aula licenzi in fretta il testo, ed altrettanto faccia la Camera, in modo che entro l’anno si possa arrivare ad approvare la legge in via definitiva.
fonte: ufficio stampa