Brescia, 30 novembre 2016 – È la quarta causa di dialisi e trapianto di rene, una malattia subdola e, soprattutto, sotto diagnosticata, che quando ti accorgi di averla è spesso troppo tardi. Il rene policistico autosomico dominante (la cui sigla scientifica è ADPKD) colpisce oltre 12 milioni di persone. Oltre ad essere in molti casi letale, mina la qualità della vita di milioni di persone, rappresentando un enorme costo per la sanità pubblica.
Se ne parlerà sabato 3 dicembre a Brescia, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi (Facoltà di medicina e chirurgia), in un simposio internazionale dal titolo “Rene Policistico, il futuro inizia adesso. Percorso di ricerca, diagnosi e accesso alle cure”. All’incontro parteciperanno alcuni dei maggiori esperti mondiali della patologia, tra cui Albert Ong, Professor of Renal Medicine Department of Infection Immunity & Cardiovascular Disease, University of Sheffield (GB) e York Pei, Director, Hereditary Kidney Disease Program University Health Network, Toronto (CDN).
Il panel dei relatori annovera, inoltre, i maggiori nefrologi ed esperti italiani di patologie correlate al Rene Policistico ospiti di AIRP, l’associazione italiana rene policistico che, con il prof. Francesco Scolari, Direttore di Nefrologia e Dialisi, Ospedale di Montichiari – ASST Spedali Civili di Brescia oltre che Direttore del Comitato Scientifico dell’associazione, ha organizzato l’evento.
“Fino ad oggi, la terapia del rene policistico si limitava a curare i sintomi legati alla crescita delle cisti, quali ipertensione, dolore renale, episodi di ematuria ed infezioni delle vie urinarie – spiega il prof Scolari, responsabile scientifico – Negli ultimi anni, tuttavia, la ricerca di base ha permesso di acquisire nuove conoscenze sui meccanismi intimi di formazione e crescita delle cisti, identificando nella aumentata proliferazione cellulare e nella secrezione di fluidi il meccanismo che sottende lo sviluppo e la progressione della malattia. Queste scoperte – prosegue il clinico – hanno permesso di testare farmaci specifici per il rene policistico, in grado di modificare la storia naturale della malattia”.
Il meeting di Brescia nasce proprio per discutere dei progressi ottenuti nella comprensione della patogenesi della malattia policistica, della sua variabile e polimorfa modalità di manifestazione e della necessità di costruire strumenti adeguati per selezionare i pazienti idonei da avviare ai nuovi trattamenti “eziologici”.
Nota da più di 300 anni, l’ADPKD è tradizionalmente considerata una malattia incurabile. Tuttavia, negli ultimi 30 anni, dopo la scoperta dei geni causali PDK1 e PDK2, la ricerca di base ha permesso di identificare nuovi target terapeutici che sono stati testati in modelli animali ed in studi clinici, portando a risultati incoraggianti. Nonostante questi progressi, l’approccio a diagnosi, valutazione clinica e trattamento dell’ADPKD variano in modo notevole tra i vari Paesi, e al momento non esistono linee guida di pratica clinica universalmente accettate.
“Obiettivo di questa giornata – afferma Luisa Sternfeld Pavia, Presidente dell’AIRP – è fare il punto sui livelli attuali di conoscenza relativamente a patogenesi, gestione clinica e prospettive di trattamento dell’ADPKD. La scienza medica e farmaceutica ha fatto importanti passi avanti, ma ancora molto resta da fare per garantire l’accesso ai farmaci innovativi, che in alcuni Paesi europei sono già stati erogati, mentre in Italia ancora no. Chiediamo pertanto alle Autorità di tenere in considerazione la gravità di questa malattia, le conseguenze fisiche, le comorbilità ad essa correlate e il peso emotivo e psicologico che determina all’interno di interi gruppi familiari. Soprattutto, però, chiediamo di rendere disponibile rapidamente questo trattamento che rappresenta per questi pazienti un miglioramento delle loro condizioni e concede loro la speranza di una vita più dignitosa”.
All’evento bresciano sono attesi oltre 250 ospiti tra medici e pazienti.
fonte: ufficio stampa