Reimpiantato braccio a uomo coinvolto in incidente stradale. Intervento di successo a Palermo
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Palermo, 8 agosto 2024 – È fuori pericolo l’uomo che lo scorso 28 luglio era stato ricoverato al Policlinico Giaccone di Palermo in seguito a un incidente stradale avvenuto a Mazara del Vallo nel quale aveva riportato l’amputazione del braccio sinistro. L’intervento di reimpianto dell’arto, eseguito dagli specialisti della Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dell’AOUP, è perfettamente riuscito e il paziente sta bene.
“Questo intervento è un esempio di ottima collaborazione che vede consolidata la posizione di primo piano del Policlinico “Paolo Giaccone” nell’ambito della traumatologia, in particolare come centro reimpianti, in Sicilia e nell’Italia meridionale – afferma la prof.ssa Adriana Cordova, direttrice dell’unità operativa complessa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva e del Dipartimento chirurgico dell’Azienda ospedaliera universitaria – Il percorso di riabilitazione della funzione del braccio in questo caso prevede altri delicati interventi chirurgici che la nostra equipe sta già programmando per garantire all’arto reimpiantato una buona funzionalità”.
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Fondamentale per la riuscita di una procedura così complessa è stato il tempestivo coordinamento tra l’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, il primo ad accogliere il paziente e a prestare le prime cure, e il reparto del Policlinico cui afferisce l’unità operativa semplice di Chirurgia della mano e Microchirurgia d’Urgenza, che dal 2019 è centro CUMI (Centro di coordinamento per le urgenze ed emergenze della mano e dell’arto superiore,) e accoglie pazienti provenienti dalla Sicilia e dal Sud Italia.
“In questo caso – sottolinea la prof.ssa Cordova – è stato determinante il ruolo dei medici di Mazara del Vallo che hanno inviato in modo corretto l’arto amputato. La conservazione e il trasporto del pezzo anatomico amputato nel tempo più rapido possibile sono, infatti, momenti fondamentali per la buona riuscita del reimpianto”.
L’intervento, durato circa otto ore, è consistito nella osteosintesi dell’omero e nella rivascolarizzazione dei tessuti mediante la anastomosi (ossia il ricollegamento) microscopica delle arterie e delle vene, nonché nella ricostruzione dei nervi che risultavano strappati a più livelli.
L’operazione ha visto impegnata un’equipe multidisciplinare costituita dai chirurghi plastici Pierfrancesco Pugliese e Massimiliano Tripoli, responsabile dell’unità operativa semplice di Microchirurgia e Chirurgia della mano, gli assistenti in formazione Federico Coppola ed Emanuele Gervasi, il prof. Lawrence Camarda, direttore dell’unità operativa complessa di Ortopedia e il collega Gian Piero De Luca, l’anestesista Fabio Failla.
Dopo il lungo intervento il paziente è stato trasferito presso il reparto di Terapia Intensiva Polivalente del Policlinico, ove è stato stabilizzato e monitorato nelle funzioni vitali, e poi ritrasferito in reparto dove è anche assistito dal punto di vista psicologico.
“Questo tipo di intervento, che richiede una sincronizzazione perfetta e un’abilità chirurgica fuori dal comune – afferma la Direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari – è un esempio del nostro impegno costante verso l’eccellenza nelle cure mediche. Ringrazio tutto il personale coinvolto per la dedizione e professionalità e l’eccellente lavoro di squadra e auguro al nostro paziente una pronta e completa guarigione”.
Questo è stato il secondo intervento di riattacco di un braccio eseguito presso la UOC di Chirurgia Plastica, dopo il caso della paziente che aveva subito a Reggio Calabria l’amputazione dell’arto superiore incastrato in una macchina per la spremitura delle olive.