Roma, 9 dicembre 2024 – In Italia, circa il 40% della popolazione sperimenta, in vari momenti della propria vita, i sintomi del reflusso gastroesofageo e faringo-laringeo. Questi disturbi non solo compromettono la qualità della vita, ma comportano anche un significativo costo sociale, legato a terapie prolungate e alla necessità di controlli clinici.
Per affrontare questa problematica medica complessa giovedì 12 dicembre si terrà al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS il Congresso “Reflusso Gastroesofageo e Faringo-Laringeo: il Gastroenterologo incontra l’Otorino”, dove esperti di gastroenterologia, otorinolaringoiatria, foniatria e chirurgia discuteranno i punti chiave riguardanti l’epidemiologia, la diagnosi e le terapie del reflusso in tutte le sue manifestazioni (ore 8.30 – 16.30, Aula 810, 8° piano ala A).
Il congresso è presieduto dal prof. Giovanni Cammarota, Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica e direttore della UOC di Gastroenterologia Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, e dal prof. Jacopo Galli, ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore, direttore UOC di Otorinolaringoiatria Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.
Il programma prevede letture approfondite e discussioni su argomenti cruciali come la complessità della presentazione clinica della malattia da reflusso gastro-esofageo, che comprende un ampio spettro di possibilità e diversi gradi di gravità, dalla esofagite erosiva alla malattia da reflusso non-erosiva e alla ipersensibilità della mucosa esofagea, ognuno con sfide diagnostiche e gestionali uniche.
La diagnosi in genere comporta una combinazione di valutazione clinica, endoscopia digestiva e test funzionali. Il suo trattamento può includere una gamma di opzioni, dalle modifiche dello stile di vita alle ampie possibilità della terapia farmacologica, fino alle moderne opzioni chirurgiche mini-invasive e endoscopiche.
I sintomi da reflusso gastroesofageo sono generalmente classificati in tipici e atipici o extraesofagei. I sintomi tipici includono bruciore di stomaco, rigurgito e dolore toracico non cardiaco, mentre le manifestazioni extraesofagee consistono in asma, tosse cronica, laringite, raucedine, mal di gola persistente. Circa il 25% dei pazienti che hanno sintomatologia extraesofagea hanno una sottostante patologia da reflusso gastroesofageo.
Il congresso affronterà tuttavia in maniera esaustiva anche la problematica del reflusso faringo-laringeo, approfondendo i punti di contatto, dal punto di vista patogenetico e clinico, con il reflusso gastro-esofageo, ma anche le differenze che la rendono in circa il 60% dei pazienti una patologia autonoma rispetto alla classica malattia da reflusso gastroesofageo pur essendo entrambe accomunate dal ruolo eziopatogenetico del refluito duodenogastroesofageo.
In particolare, ne saranno discussi i principali aspetti eziopatogenetici clinico diagnostici e terapeutici e le criticità ancora non risolte per la mancanza di un test diagnostico specifico che riesca a mettere ordine in un insieme di sintomi e segni molteplici, ma molto spesso aspecifici e influenzati da fattori confondenti.
Vengono altresì messe in luce le ricadute terapeutiche della chirurgia mininvasiva e il possibile ruolo del microbiota e del reflusso biliare.
Un approccio multidisciplinare che coinvolga soprattutto i gastroenterologi e gli otorinolaringoiatri è fondamentale per migliorare l’approccio diagnostico e terapeutico dei pazienti e quindi la loro qualità di vita. La evidenza della necessità di una gestione condivisa del paziente con reflusso rappresenta un obiettivo fondamentale del congresso, mirando a ridurre il divario tra la percezione dei sintomi da parte dei pazienti e la comprensione medica della malattia.
La sua gestione richiede un approccio personalizzato, tenendo conto dei sintomi specifici del paziente, della gravità della malattia e della risposta alla terapia. La ricerca in corso e i trattamenti emergenti continuano a migliorare la nostra comprensione e gestione di questo disturbo comune e complesso.
L’incontro è rivolto a biologi, infermieri, logopedisti, e medici specializzati in vari ambiti, da gastroenterologia a pediatria, dall’otorinolaringoiatria alla chirurgia generale. Questa sinergia tra diverse professionalità mediche è essenziale per garantire un approccio multidisciplinare efficace nel trattamento di questi disturbi.