Napoli, 9 giugno 2017 – In merito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di Federfarma, Marco Cossolo, riguardanti i “referti in parafarmacia”, la pregiata sigla LPI (Libere Parafarmacie Italiane), rilascia un suo comunicato a firma del suo Presidente dott. Ivan Giuseppe Ruggiero.
Ricordiamo che Cossolo aveva dichiarato: “I nostri colleghi si rendano conto che sono stati illusi da progetti poi dimostratisi infelici nei fatti, dove per fatti intendo evidenze come i pronunciamenti della Corte di giustizia europea, della Corte costituzionale, di svariati Tribunali amministrativi regionali e per ultimo del Garante privacy”.
Ruggiero replica dal suo profilo Facebook: “Collega Cossolo, mi faccia la cortesia, ricordi all’Authority che noi parafarmacie dobbiamo inviare i dati delle spese sanitarie e se non lo facciamo, siamo multati. I dati sensibili delle spese sanitarie sì, e i referti no? Quante sciocchezze si sentono”.
“Come ha rilevato l’articolo di Federfarma – si legge nel post del Presidente LPI – c’è una contrapposizione, tra le affermazioni di Antitrust e Authority, proprio perché le normative non sono aggiornate a realtà nuove, appunto le Parafarmacie”.
Segnala poi, il leader di LPI, attraverso un comunicato che “la stessa cosa vale per le sentenze della corte, alle quali Lei fa riferimento. Sono, appunto, sentenze, che possono cambiare con leggi aggiornate. Siamo a conoscenza, inoltre, che le sentenze non hanno distinto il ruolo professionale tra farmacista titolare di parafarmacia e titolare di farmacia, che sono perfettamente identici, si è parlato di una diversità di luoghi e di sicurezza”.
“Più volte abbiamo riferito – prosegue il dott. Ruggiero – che le farmacie, avendo più prodotti, devono garantire standard di sicurezza diversi, maggiori rispetto alle parafarmacie, proprio perché c’è una differenza notevole di prodotti trattati, non voluta dalle parafarmacie. Assolutamente la parità professionale esiste e quindi anche nelle parafarmacie vige la presenza del farmacista come garante della sicurezza e tutela della salute pubblica. Le parafarmacie hanno un codice univoco Assegnato dal Ministero e quindi rispondono ai canoni di sicurezza, buona conservazione e distribuzione, dettati dalle normative vigenti, ‘rapportati’ alla nostra attività”.
Ancora, il Presidente delle Parafarmacie ricorda nello specifico il provvedimento riguardante l’invio delle spese sanitarie: “L’articolo 1 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 1° settembre 2016 prevede che ai fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle Entrate, inviano al Sistema Tessera Sanitaria i dati delle spese sanitarie sostenute dalle persone fisiche a partire dal 1° gennaio 2016, diverse da quelle già previste dall’articolo 3, comma 3 del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175:
– gli esercizi commerciali di cui all’articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, che svolgono l’attività di distribuzione al pubblico di farmaci ai sensi dell’articolo 5 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, ai quali è stato assegnato dal Ministero della salute il codice identificativo univoco previsto dal decreto del Ministro della salute del 15 luglio 2004(parafarmacie)”.
Termina così il post del Presidente Ruggiero: “L’illusione non c’entra, ho visto che oramai utilizza questa parola come suo cavallo di battaglia, strumentalizzando ogni cosa contro di noi. Fa bene il suo mestiere, solo che non si capisce come mai quest’illusione la impegna cosi tanto… forse non si tratta di così tanta illusione, visto che ci teme, e fa bene, anche perché è consapevole che siamo quasi in dirittura di arrivo per le prossime elezioni. Cari saluti”.
Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero
Presidente Libere Parafarmacie Italiane
fonte: ufficio stampa