Milano, 4 maggio 2022 – Nel 2021 a Niguarda sono stati eseguiti 211 trapianti di organi, un dato che colloca l’ospedale milanese al primo posto tra i centri trapiantologici della Lombardia. Nello specifico, sono stati trapiantati 73 reni (di cui 13 da donatori viventi), 26 cuori, 110 fegati (di cui 4 da donatori viventi) e 2 pancreas.
“Il dato di attività del 2021 testimonia il grande lavoro fatto a tutti i livelli, clinico, assistenziale, logistico e organizzativo nonostante la pandemia da Covid-19 – sottolinea Luciano De Carlis, Direttore del Transplant Center – Il trapianto è uno spartito che richiede un impegno corale di più interpreti che non sanno quando saranno chiamati in causa e che proprio per questo devono farsi trovare sempre pronti. Sempre. È un’attività che non permettere soste. Ad esempio nei giorni delle scorse festività pasquali a Niguarda sono stati eseguiti due trapianti di fegato e due di reni”.
Il 2021 per il Niguarda Transplant Center è stato un anno importante non solo dal punto di vista dei numeri ma anche sotto il profilo dell’innovazione, un fronte su cui si continua a puntare. “In particolare l’anno scorso abbiamo eseguito i primi trapianti di fegato da vivente preparati nel dettaglio grazie ad una sofisticata ricostruzione in 3D dell’organo del donatore – indica De Carlis – Questi modelli aggregano i dati ottenuti dalle immagini radiologiche di Tac e Risonanza magnetica dell’organo da trapiantare. Il ‘clone’ stampato in tre dimensioni aiuta l’équipe sia in fase di preparazione dell’intervento che in sala operatoria. Un vantaggio per i chirurghi che possono preparare al meglio la sessione operatoria e un utilissimo contributo anche in termini di formazione per allenare i chirurghi di domani”.
I numeri raggiunti raccontano del grande sforzo organizzativo, attenzione, professionalità e competenza di tutti gli operatori coinvolti nella realizzazione di un trapianto, un lavoro di squadra complesso e reso ancora più impegnativo negli ultimi due anni dagli effetti della pandemia sanitaria. Ma non basta l’impegno dei medici, degli infermieri e del personale sanitario.
“Un trapianto, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che abbia scelto di donare i propri organi – indica Marco Bosio, Direttore Generale del Niguarda – Grazie quindi a tutti, chirurghi, anestesisti, internisti, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori del trasporto, personale impegnato nel prelievo degli organi e donatori, per aver contribuito alla crescita di uno dei progressi più straordinari non solo della terapia, ma anche della solidarietà umana”.
“Saluto con grande soddisfazione e anche un po’ di commozione l’importante risultato del Niguarda – commenta Letizia Moratti, Vicepresidente di Regione Lombardia e Assessore al Welfare – Un risultato che non sarebbe stato possibile concretizzare senza un gesto fondamentale, semplice, ma anche di grande coraggio: donare gli organi. Si tratta di un gesto di grande generosità e altruismo che permette di salvare vite di chi, senza un trapianto, non avrebbe possibilità di sopravvivenza. È un gesto che, a sua volta, mette in movimento un articolato lavoro di squadra dove vengono esaltate le professionalità e le competenze di più persone. Un lavoro di squadra che permette il miglior epilogo possibile della donazione: salvare una vita. Grazie dunque a tutti donatori e a tutti i medici e operatori per quanto fanno quotidianamente”.