Roma, 24 marzo 2020 – L’AAROI-EMAC, in merito al reclutamento dei Medici specializzandi e specialisti previsto nel Decreto Legge 9/3/2020, n. 14 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”, chiede alle Aziende e agli Enti pubblici e privati del SSN di applicare quanto disposto dal Decreto senza libere e fuorvianti interpretazioni, e senza commistioni tra le due distinte modalità per il reclutamento dei medici specializzandi previste nel provvedimento.
A tal fine il Sindacato dei Medici Anestesisti Rianimatori e dell’Emergenza-Urgenza ha inviato una Diffida alle Direzioni Generali delle Aziende Sanitarie e di tutti gli altri Enti Pubblici e Privati del SSN, ai Governatori, agli Assessori alla Sanità Regionali e delle Province Autonome e per conoscenza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute e al MIUR.
“La questione che l’AAROI-EMAC solleva non è affatto economica, ma riguarda la chiarezza e la trasparenza di questi contratti, che deve essere assoluta – afferma Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale AAROI-EMAC – Stiamo raccogliendo proposte di contratti talmente nebulosi da destare più di qualche sospetto in relazione al reclutamento e all’inquadramento lavorativo dei Colleghi. Per questo motivo, obtorto collo, siamo pronti a procedere nelle sedi competenti per l’integrale rispetto della legge contro chiunque dovesse agire in difformità rispetto al DL, tentando di obbligare i Colleghi a firmare contratti diversi da quanto prescritto. Riteniamo gravissimo che anche in una situazione come quella che stiamo vivendo ci siano Aziende che pensino ad escamotage per disattendere alle previsioni di legge. Oltretutto non se ne comprende il motivo, dato che il DL è molto chiaro ed altrettanto semplice da applicare, e non deve esser in alcun modo asservito a libere interpretazioni di singoli Direttori Generali. Perciò – conclude Vergallo – quanto accaduto in Campania, a danno di quattro Specializzandi Anestesisti Rianimatori messi alla gogna mediatica da un Direttore Generale, è inqualificabile, soprattutto a fronte di un’emergenza che sta mettendo in ginocchio il Paese”.