Cambio di paradigma per la Radioterapia oncologica italiana che dall’immagine radiologica passa all’infinitamente piccolo integrando profilo molecolare e algoritmi intelligenti per calibrare sul singolo tumore il migliore trattamento possibile, sicuro, rapido e preciso. Centrali la figura e il ruolo del radioterapista oncologo, insostituibile nonostante la massiccia evoluzione tecnologica e a pieno titolo oggi punto di riferimento nel team multidisciplinare per la presa in carico dei pazienti con tumore. A Bologna dal 15 al 17 ottobre 2021 il Palazzo dei Congressi ospita il XXXI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica – AIRO
Bologna, 15 ottobre 2021 – La Radioterapia sempre più protagonista nel trattamento dei tumori: dalla sua nascita, più di un secolo fa, ad oggi questa disciplina è stata rivoluzionata. L’escalation prosegue rapidissima da almeno un ventennio e adesso arriva a un vero e proprio cambio di paradigma nell’approccio al paziente e al tumore.
Una Radioterapia che integra la genomica e l’intelligenza artificiale senza mai rinunciare alla clinica per ‘ritagliare’ sul singolo paziente e sulla sua neoplasia il miglior trattamento radioterapico possibile che attraverso l’analisi del profilo genetico, della radiomica e l’elaborazione di dati clinici con software e algoritmi sofisticatissimi, sta portando ad un innovativo approccio nella cura dei tumori.
È questo lo scenario sul quale si discuterà a partire da questo pomeriggio fino a domenica 17 ottobre al XXXI Congresso Nazionale AIRO – Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia clinica ospitato, in presenza contingentata ma con oltre 600 presenze attese, presso il Palazzo dei Congressi. L’intera mattinata, per scaldare i motori, è stata dedicata ad AIRO Giovani, con un pre-evento congressuale su Radioterapia e Covid-19, Qualità della vita e Intelligenza artificiale.
“La Radioterapia è cambiata totalmente – dichiara Vittorio Donato, Capo Dipartimento di Oncologia e medicine Specialistiche, Direttore Divisione di Radioterapia, AO San Camillo Forlanini di Roma e Presidente AIRO – sia come caratteristiche della disciplina sia come suo inserimento nell’ambito oncologico per la cura dei tumori. Prima era considerata alla stregua di una cura palliativa ed era guardata solo come complicanza; oggi è uno dei tre pilastri delle cure oncologiche e onco-ematologiche e si è aggiornata insieme alle terapie farmacologiche. Oggi è tutt’altra realtà, così come è cambiata radicalmente anche la Società scientifica che ho il privilegio di presiedere. I temi principali per questa edizione del Congresso nazionale sono genomica, radiomica e intelligenza artificiale, fattori di cui dovremo tener conto per impostare correttamente il trattamento radioterapico. In parte sono novità già attive in alcuni Centri che in questo momento stanno scrivendo la storia futura della medicina e della radioterapia in particolare. L’evento congressuale, in presenza dopo la lunga pausa emergenziale, sarà come sempre un momento di confronto aperto tra radioterapisti italiani su quanto siamo pronti a recepire le innovazioni tecnologiche in questa disciplina e un modo per rafforzare il ruolo del radioterapista all’interno del gruppo multidisciplinare nella presa in carico del paziente”.
Numerosi gli studi scientifici in corso, molti dei quali stanno dando buoni risultati quanto a efficacia e miglioramento della qualità di vita dei pazienti per quanto riguarda alcune tipologie di tumori. Grazie all’integrazione di genomica e radiomica con la clinica, il radioterapista ha la possibilità di vedere quello che l’occhio umano non percepisce, l’infinitamente piccolo; e l’intelligenza artificiale aiuterà a costruire modelli di intervento per singolo paziente e singolo tumore. Tutto questo porterà ad un migliore trattamento e a prevedere la risposta del paziente.
“L’indirizzo verso il quale andiamo è quello di capire ancora meglio qual è il trattamento più appropriato nel singolo paziente e nel singolo tumore – afferma Barbara Jereczek, Direttore Divisione Radioterapia Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Professore di Radioterapia Università degli Studi di Milano e Coordinatore Comitato Scientifico AIRO – Per tanti anni la Radioterapia si è basata sui dati clinici, oggi si basa sempre di più su dati biologici intesi come genomica, imaging intesa come radiomica e intelligenza artificiale che ci aiuta a integrare questi dati nella scelta del trattamento. Attraverso queste avanzatissime tecnologie è possibile monitorare le modifiche del corpo del paziente e del tumore e adattare il trattamento. Se riusciamo a capire di più dalle immagini arrivando laddove l’occhio non riesce possiamo caratterizzare meglio la neoplasia e scegliere di intensificare o de-intensificare il trattamento”.
I trattamenti radioterapici non si sono fermati nonostante la pandemia Covid-19, i pazienti che erano in trattamento sono stati seguiti e hanno proseguito le cure grazie all’organizzazione delle strutture radioterapiche sul territorio nazionale. L’evoluzione delle tecnologie corre veloce e porta innovazione, che passa necessariamente per l’ammodernamento del parco macchine con l’obiettivo di rendere disponibili in modo equo le apparecchiature di ultima generazione e garantire equità di accesso ai migliori trattamenti radioterapici. Non a caso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 1,19 miliardi di euro per l’acquisto di 3.133 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, tra le quali gli acceleratori lineari per la radioterapia.
Ma l’innovazione tecnologica, per quanto preziosa, non può prescindere dalla componente umana: il radioterapista oncologo con la sua esperienza e competenza resta il cardine del trattamento con terapia radiante e figura di riferimento all’interno del team multidisciplinare, che deve tener conto nelle scelte terapeutiche del parere di questo specialista che oggi è chiamato a trattare più del 60% dei pazienti con tumore, percentuale che presto crescerà di oltre il 20%.
La formazione dei suoi iscritti e l’informazione di cittadini e pazienti sono punti centrali della mission dell’Associazione. Durante le giornate di lavoro del Congresso, ospitate in quattro diverse sale, diverse sessioni saranno dedicate allo stato dell’arte e agli avanzamenti radioterapici in vari tipi di neoplasie (tumori testa collo, mammella, polmone, cute, urologici e ginecologici, gastro-enterici, ematologici e rari). Molti gli interventi su Radioterapia interventistica e palliativa, oltre alla Radioterapia delle oligometastasi.