Roma, 11 giugno 2021 – Tra le ‘missioni’ del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, varato dal Governo Draghi, trova spazio l’ammodernamento digitale del parco tecnologico negli ospedali italiani, compresi gli acceleratori lineari, tra i principali strumenti utilizzati per la radioterapia oncologica.
L’investimento di 1,19 miliardi di euro (sui 4,05 totali previsti per questo punto) prevede l’acquisto di 3.133 nuove grandi apparecchiature ad alto contenuto tecnologico (TAC, risonanze magnetiche, acceleratori lineari, Sistema Radiologico Fisso, angiografi, Gamma Camera, Gamma Camera/TAC, Mammografi, Ecotomografi) caratterizzate da una vetustà maggiore di 5 anni, entro la fine del 2024.
Un importante passo avanti che AIRO – Associazione Italiana Radioterapia e Oncologia clinica accoglie con grande soddisfazione, perché in linea con l’impegno dell’Associazione nel voler garantire il migliore trattamento di radioterapia oncologica possibile a tutti i cittadini, in maniera equa su tutto il territorio nazionale.
“Siamo molto soddisfatti che nel PNRR sia contemplato l’investimento per l’ammodernamento tecnologico e digitale, che è un elemento chiave della medicina moderna – dichiara Vittorio Donato, Capo Dipartimento Oncologia e Medicine Specialistiche, Direttore Divisione Radioterapia, AO San Camillo Forlanini di Roma e Presidente AIRO – e soprattutto che siano state diversificate le aree di interesse, tenendo in considerazione non solo le apparecchiature diagnostiche ma anche i macchinari per la radioterapia oncologica”.
“Dopo tanti anni, ci troviamo davanti a un progetto di ammodernamento tecnologico ad ampio spettro sul territorio nazionale, che non è legato alle richieste dei singoli ospedali e che cerca di impostare in modo organico e razionale l’aggiornamento delle apparecchiature – prosegue Donato – Un cambio di passo radicale, che tende a un importante obiettivo da perseguire quanto prima: rendere disponibili, in modo equo sul territorio nazionale, le apparecchiature più aggiornate per garantire il migliore trattamento radioterapico ai pazienti, alla stregua di quanto già accade con i farmaci oncologici innovativi”.