Firenze, 29 giugno 2020 – Accanto al personale che opera nei Pronto Soccorso, nelle terapie intensive e nei reparti di malattie infettive la dotazione organizzativa ospedaliera nell’emergenza Covid ha confermato il ruolo della Radiologia quale strumento indispensabile per la diagnosi e l’assistenza ai pazienti.
Quando si presenta un paziente in ospedale, nell’ambito di una presa in carico multiprofessionale e multidisciplinare, sono coinvolti anche i Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM), responsabili dell’utilizzo delle tecnologie diagnostiche e delle prestazioni necessarie per una prima diagnosi clinica.
Per fare un esempio, la radiografia del torace che rappresenta l’esame strumentale più diffuso e conosciuto, consente un primo inquadramento dei pazienti, soprattutto in pronto soccorso, e può indirizzare la diagnosi verso possibili cause di patologia polmonare, correlate o diverse dall’infezione da Covid-19.
Inoltre l’esame RX del torace al letto del paziente, nei ricoverati in degenza e in terapia intensiva, è un valido strumento per il monitoraggio evolutivo delle infezioni respiratorie e delle possibili complicanze.
Questi servizi possono essere erogati anche attraverso Percorsi di Radiologia domiciliare, rivolti a pazienti non deambulanti, assistiti in strutture assistenziali (RSA) o in isolamento, nell’ambito dei quali il Tecnico di Radiologia svolge un ruolo di primo piano sia per l’uso delle tecnologie portatili con l’impiego di radiazioni ionizzanti sia nel mantenimento delle misure di protezione e prevenzione del rischio clinico e biologico.
Come per qualsiasi procedura eseguita su pazienti in isolamento, il Tecnico di Radiologia è infatti impegnato a garantire continuità ed efficacia delle misure di isolamento stesso, motivo per cui queste procedure diventano particolarmente delicate oltre che indispensabili per il contenimento dei contagi nell’ambiente sanitario.
In questi casi, infatti, l’utilizzo delle tecnologie è orientato anche a prevenire la trasmissione dell’infezione ad altri pazienti che potrebbe verificarsi con nello spostamento o nel trasporto del malato in diagnostica. Inoltre l’erogazione di prestazioni a letto del paziente ha l’obiettivo di ridurre anche l’esposizione al rischio del personale sanitario, al fine di impedirne la contaminazione.
Nei pazienti ricoverati, inoltre, in casi di concomitanza di altre patologie, si sono resi spesso necessari approfondimenti diagnostici con altre metodiche quali Tac, Risonanza Magnetica, Angiografia. Anche in questi casi il Tecnico Sanitario di Radiologia Medica svolge un ruolo di riferimento per tutto il personale dell’Area Radiologica, in quanto prepara il paziente per la metodica d’esame, garantisce l’utilizzo dell’apparecchiatura, conduce l’esame sulla base di protocolli condivisi con il Medico Radiologo e successivamente attiva le procedure di sanificazione delle attrezzature e della diagnostica.
La pandemia da Covid-19 ha dunque profondamente modificato e valorizzato l’attività dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, spesso divisi tra il lavoro in diagnostica e in emergenza, tra l’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate e la necessità di garantire rigorose misure di sicurezza e protezione: per questo è doveroso un ringraziamento a tutti i Tsrm per l’impegno, le competenze ed il forte senso di responsabilità messi in campo a garanzia dei pazienti e delle altre figure professionali.
Un’indagine radiografica, si dirà, non salva la vita, ma anche nella lotta al Coronavirus resta uno strumento fondamentale per una corretta diagnosi clinica, per tracciare l’evoluzione della malattia e per limitare la diffusione dei contagi.
Rita Papi – Davide Giustini – Giampaolo Manetti
Presidenti Commissioni di Albo dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica della Toscana