Padova, 24 ottobre 2017 – “Tra i vari, numerosi diritti previsti dalla Costituzione, vi è quello alla salute. Il contenuto di questo essenziale diritto – che qualifica, nella misura in cui viene concretamente assicurato, uno Stato come civile o incivile – è corroso da una crisi economico-finanziaria che pare irreversibile. Questo e non altro spiega perché mai la Corte costituzionale ha dovuto ricordare che esiste un “nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana” (sent. n. 509/2000). Sicché, la mancanza di un’assistenza e di cure appropriate mette in gioco la salute e la dignità della persona (Mario Bertolissi)”.
Così si legge nella locandina del Convegno “Carenza di medici. Salute a rischio. Problemi, prospettive soluzioni”, che si terrà venerdì 27 ottobre 2017 alle ore 9,30 nell’Aula Magna di Palazzo del Bo a Padova.
Dopo i saluti del Rettore Rosario Rizzuto e della Direttrice del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario, introducono Mario Bertolissi e Mario Plebani. Seguono gli interventi di Donato Nitti, Università di Padova, Roberto Vettor, Università di Padova, Maurizio Scassola, Vice Presidente FNOMCeO, Mario Bertolissi, Domenico Mantoan, Direttore Generale Area Sanità e Sociale Regione Veneto.
“Ogni giorno, ormai, si è costretti a prendere atto di inadeguatezze – relative, ma pur sempre rilevanti – che hanno ad oggetto la tutela della salute – prosegue il prof. Bertolissi – In tutto questo, c’è la cosiddetta malasanità. C’è, pure, la sanità ordinaria, positiva, appagante, che sta correndo il rischio del declino. Per carenza di medici, il cui organico si sta assottigliando, perché le risorse destinate alle borse di studio per la medicina specialistica sono insufficienti.
Inutile rivolgersi allo Stato, che naviga in brutte acque. Siamo noi – cittadini della Regione Veneto – che dobbiamo attivarci. Dobbiamo chiedere che il numero di medici incardinati nel Servizio sanitario regionale sia adeguato: oggi e domani. E, se ciò dovesse implicare esborsi finanziari, sarà la Regione a provvedere, chiedendo ai cittadini-contribuenti di accollarsi l’onere relativo: che potrebbe essere di 1 euro a persona. Del resto, Stephen Holmes e Cass R. Sunstein hanno scritto che “constatare che un diritto costa equivale ad ammettere che si deve rinunciare a qualcosa per averlo e per proteggerlo””.