Il vicepresidente del Network Europeo contro corruzione e frodi in Sanità torna a chiedere controlli sui fondi per la ripartenza e una normativa italiana per le attività di lobbying
Roma, 19 dicembre 2022 – Il Qatargate ci dimostra quanto sia importante tenera alta l’attenzione contro corruzione e malversazioni in qualunque momento e riaccende nel nostro Paese un dibattito, spesso avviato ma mai del tutto risolto, sull’identità della lobbying, parola che altrove viene usata con rispetto e che in Italia, invece, viene associata per lo più a fenomeni negativi e al limite, o anche oltre, la legalità.
“Questo scandalo non sembra fortunatamente riguardare la Sanità – dice Francesco Macchia, Vicepresidente dell’EHFCN, European Healthcare Fraud and Corruption Network – ma mi sento ugualmente colpito in quanto rappresentante italiano all’interno nel network. Domani dovrò coordinare i lavori dell’annuale Assemblea Generale e non vi nego l’imbarazzo nel farlo conoscendo il peso che ‘il club degli amici italiani’ ha avuto in questa disgustosa vicenda. E non tragga in inganno la cialtroneria apparente dei tentativi di fuga con i trolley pieni di banconote che riportano alla memoria i goffi tentativi di annegare nel wc le banconote di Tangentopoli: questo era un sistema corruttivo organizzato e strutturato, ancora più grave perché giocato sulla sicurezza e quindi sulla vita dei lavoratori”.
“Ad aggravare il tutto è il fatto che queste persone fossero dei rappresentati degli italiani nelle istituzioni, e che si siano poi rivelate avide e moralmente tanto molli da rinnegare per denaro proprio le battaglie identitarie sulle quali hanno costruito vita e carriera – prosegue Macchia – Le prossime elezioni del Parlamento europeo saranno tra meno di due anni, il mio auspicio è che si sappia e soprattutto voglia finalmente selezionare i prossimi parlamentari sulla base della specifica competenza ovviamente, ma anche su un indiscusso profilo etico: è ora che la questione morale torni centrale”.
Al di là dell’imbarazzo per una vicenda ancora oggetto di indagini Francesco Macchia, anche Presidente di ISPE – Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità, coglie l’occasione dell’assemblea del Network europeo per richiamare l’attenzione su altri due temi: la necessità di monitorare l’uso dei fondi che stanno arrivando per la Sanità e il bisogno, altrettanto importante, di normare le attività di lobbying.
“Questa vicenda deve servirci da monito in un momento in cui nel nostro Paese le necessità di rilancio economico sembrerebbero essere prioritarie sui vincoli di controllo della legalità. Invece rilancio economico e controlli stringenti, fatti attraverso norme e procedure chiare, devono procedere di pari passo. E norme chiare servirebbero anche per regolamentare e definire le attività di lobbying – conclude Macchia – La maggior parte dei media italiani usa questo termine in accezione negativa, il lobbista è sempre il cattivo della storia. In realtà il lobbista è un professionista che opera alla luce del sole portando dati e informazioni, non borse cariche di soldi. Il punto è che in Italia c’è bisogno di una normativa al riguardo”.